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Emilio
Vedova di/by Georg Baselitz
Dal 18 aprile al 3 novembre 2019
Magazzino del sale
Zattere, Dorsoduro 50 e 266
Venezia
Catalogo: Marsilio
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Il Vedova di
Baselitz
Una ricorrenza che non poteva
passare inosservata, il centenario della nascita di Emilio Vedova.
Per l’occasione la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova di Venezia ha
proposto a Georg Baselitz l’organizzazione della mostra.
Baselitz incontra Vedova a Berlino quando l’artista veneziano si
trasferisce rimanendovi per due anni.
In questo ambito sarà proprio Vedova che sosterrà giovani artisti
tedeschi, scrittori, scultori, pittori. Tra questi Baselitz che trovò in
Vedova un vero e proprio amico. Interessi ed esperienze simili portano i
due artisti ad essere sempre più vicini. Il conflitto mondiale fece
sposare la causa partigiana di Vedova, mentre Baselitz cresce in un
paese distrutto dalla guerra.
L’artista tedesco ha impostato l’esposizione celebrativa con due periodi
fondamentali: i grandi teleri della fine degli anni cinquanta e quelli
degli anni ottanta.
È stata la determinazione della metodologia del lavoro vedoviano, ad
attrarre subito l’attenzione in Baselitz. Un’arte che andava oltre
l’informale, coniugata dall’elemento rivoluzionario riconosciuta sempre
dall’artista tedesco. I due artisti si assomigliano sia per il
‘rivoluzionario’ che c’è in loro sia per un’arte dissacrante. Una
creatività irriverente, quella di Vedova, permettendo al pittore
Baselitz di individuare la sua identità su una comune questione di
fondo, sfruttando la pittura come strumento di interrogazione del
presente.
Sarà proprio Vedova che darà la stura alla nuova generazione di artisti
tedeschi al fine di redimere la propria cultura nazionale. Sarà sempre
Vedova a ridare fiducia sulla possibilità di fare pittura sul suolo
tedesco.
Una bella mostra che testimonia la grande energia che i teleri
sprigionano, la stessa energia rappresentata dalla fisicità dell’artista
veneziano.
Nel conoscerlo negli anni ottanta, ebbi subito davanti a me un’unica
entità di vorticose energie, dove la Persona si confondeva con l’Artista
e viceversa.
Felice visione per chi lo vorrà.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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