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Intramontabili eleganze
Dior a Venezia nell'Archivio Cameraphoto
Dal 12 aprile al 3 novembre 2019
Stra (Venezia)
Villa Pisani Museo Nazionale
via Doge Pisani, 7
Informazioni:
tel. 049/502270
Catalogo:
Antiga edizioni
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Quelle
intramontabili eleganze
Conserva ben trecentoventimila
scatti, praticamente un vero e proprio racconto sulla città di Venezia.
È questo il frutto di quel fotogiornalismo, una specie di diario, di
Dino Jarach e del suo staff.
L’esposizione, che è allestita al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra
vicino Venezia, racconta gli eventi che ebbero luogo nel 1951 sulla moda
di Christian Dior, approdato nella città lagunare.
Una mostra resa possibile grazie al fotografo veneziano Jarach.
L’interesse della fotografia lo porterà a fondare lo studio Interfoto,
agenzia fotogiornalistica veneziana. Dopo i primi anni cinquanta il
fotografo si trasferisce a Milano aprendo una nuova agenzia la
Cameraphoto. L’archivio dell’agenzia conserva negativi in bianco e nero
su pellicola e anche su lastra di vetro.
Nel 2014 il Ministero per i Beni e le attività culturali ha voluto
tutelare questo ingente patrimonio di negativi dichiarando la collezione
di eccezionale interesse storico artistico.
Nel 1947, all’indomani della ripresa della città, dopo il secondo
conflitto mondiale, nonostante diverse contraddizioni, Venezia reagisce
con appuntamenti espositivi come la Biennale, ma non solo. Diviene anche
punto d’incontro di artisti e collezionisti. Ruolo importante ebbe la
collezione di Peggy Guggenheim, favorendo il dibattito tra figurazione e
astrattismo fino allo spazialismo.
È così che reagisce la città, divenendo un grande miscelatore tra gli
abitanti e i personaggi degli eventi dell’arte, del cinema, della moda e
della mondanità.
In tutto questo Christian Dior, divenuto celebre a Parigi nel 1947 per
la prima sfilata di moda creando la maison Dior, farà rinascere,
attraverso la moda, quella società costretta dal periodo bellico a
restrizioni e indigenza. La moda del vecchio stile era caratterizzata da
gonne corte, spalle larghe e squadrate, suole rialzate e cappelli
surreali.
Dior crea una cesura netta, aprendo ad una certa spensieratezza,
rifacendosi al passato ma attualizzandolo alle esigenze del suo tempo.
Quindi forme nuove dalle vite strette e gonne fruscianti, una morbidezza
seducente che il grande sarto parigino interpretò ad ampio raggio. Per
intenderci una felicità elegante.
Le belle immagini di Jarach rilevano il dialogo tra le forme degli abiti
e i disegni dei tessuti con le colonne, gli archi, le superfici, i
colori dei materiali, i riflessi dell’acqua della città lagunare. Belle
modelle che girano per la città tra canali, chiese, palazzi, il Gran
Ballo di Palazzo Labia passato alla storia come il ‘Ballo del Secolo’
riunendo Dior con Salvador Dalì, Pierre Cardine con Nina Ricci.
L’esposizione, è qui a testimoniare la geniale novità di un sarto che ha
saputo rinnovarsi, intuendo le esigenze di rinascita di una società
demoralizzata dalla guerra passata.
Felice e istruttiva visione per tutti voi.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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