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LA VITA COME OPERA DARTE
Anton Maria Zanetti e le sue collezioni
Dal 29 settembre 2018 al 7 gennaio 2019
Museo del Settecento Veneziano
Ca Rezzonico
Venezia
Orario:
tutti i giorni
10 17
chiuso martedì
10 intero
Informazioni:
tel. 041/2410100
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La vita di Zanetti in chiaro-scuro Detto, il vecchio, per distinguerlo dal
più giovane cugino, bibliotecario della Marciana, Anton
Maria Zanetti di Girolamo (1679 1767) fu un grande
divulgatore in tutta Europa della pittura veneziana del
Settecento, profondo conoscitore e innamorato degli
autori Rosalba Carriera, Sebastiano Ricci, Gianbattista
Tiepolo.
Parlando di pittura veneziana del Settecento,
lintrigante (dirò poi il perché di questo
termine) esposizione non poteva essere allestita se non
nel sublime Museo del Settecento: Ca Rezzonico.
Zanetti, Zanetti: chi era costui?
Né più né meno di un grande cultore per ogni forma
artistica, come ben scrive la Direttrice la Fondazione
dei Musei Civici di Venezia, Gabriella Belli. Questa sua
passione lo porterà a collezionare stampe, disegni,
dipinti, gemme antiche, facendosi carico, anche, di
promuovere iniziative editoriali. La soddisfazione poi
per la Belli è accresciuta, per essersi venuta a
concretizzare la sinergia dalla Fondazione Musei Civici
di Venezia alla Biblioteca Nazionale Marciana, dalle
Gallerie dellAccademia alla Fondazione Giorgio Cini
oltre al Museo Civico di Bassano del Grappa.
Nella presentazione in catalogo, per mano del
lungimirante curatore di questa esposizione nonché
Direttore di Ca Rezzonico, Alberto Craievich, viene
descritto lo Zanetti come esperto e grande conoscitore di
grafica e di pittura, artista provetto, abile incisore,
collezionista.
Anton Maria Zanetti nei suoi ottantasette anni di vita,
pur avendo viaggiato poco, fu un intellettuale aperto
allintera Europa. Diverrà così il punto di
riferimento a Venezia per gli stranieri giunti in città
nel loro Grand Tour. Mostrando le sue collezioni ne
proporrà lacquisto, dialogherà di attribuzioni.
Il Craievich ci tiene a farci notare, che nonostante le
innumerevoli relazioni che lo Zanetti intraprende,
facendoci pensare a una vita sotto i riflettori, in
realtà ha percorso la sua lunga esistenza allombra
dei protagonisti del secolo, decisamente più incline al
suo privato che alla fama. Questo suo carattere non lo
distrarrà dallinserirsi in modo intelligente, nel
flusso creativo degli artisti più capaci, divenendo
lintermediario fra Venezia e lEuropa.
Tutto questo mondo variegato di conoscenze, è venuto
fuori dopo la pubblicazione dellalbum di caricature
della Fondazione Giorgio Cini, rivelando il suo mondo di
amicizia e qualificandolo straordinario disegnatore
satirico.
I disegni prodotti da Zanetti e conservati presso il
Gabinetto dei disegni e delle stampe del Museo Correr,
sono in gran parte eseguiti su carte preparate dai colori
vari: dallocra chiaro al color tabacco, dal rosa
allazzurro intenso. Disegnati a matita e ripresi a
penna, sono arricchiti da lumeggiature a inchiostro e
guazzo bruno con biacca. La sua fervida attività di
collezionista non sarà mirata solo a finalità
estetiche, bensì alla commercializzazione. Risulta
difficile distinguere in lui il collezionista dal
mercante. Una collezione considerata unica, grazie anche
alla sua capacità negli affari attraverso acquisti
ponderati.
Pochissimo si sa dei suoi primi quarantanni di
vita. Dopo aver conosciuto il banchiere Pierre Crozat e
Pierre- Jean Mariette, effettuerà il viaggio
nellEuropa del nord. Questo girare per
lEuropa lo porterà a conoscere collezionisti
inglesi, antiquari e appassionati di stampe, fino ad
acquisire gran parte della sua collezione di grafica.
È di particolare interesse la disamina che Alberto
Craievich scrive in catalogo. Un vero e proprio
approfondimento indirizzato ad esaminare quei documenti
affermando che: È questa la parte più intrigante
per gli studiosi
. Il sapiente curatore indica
anche che Zanetti era solito, in alcuni casi, scrivere
sul verso alcuni commenti sulla storia del disegno. Altro
non esiste sulla provenienza di tanto materiale al di là
di notizie indirette.
Direttamente dal Museo Correr sono in mostra gli Album di
Zaccaria Sagredo, vero collezionista compulsivo. Questi
Album vengono, a mio parere giustamente, messi a
confronto con il corpus dello Zanetti facendo comprendere
appieno limportanza della sua collezione. Resta
comunque da notare che mentre Sagredo mirava a una
documentazione di carattere universale, suddivisa per
scuole, Zanetti puntava a una selezione di autori.
Nonostante lattenzione che lo Zanetti aveva
nellacquisire opere, a detta dei contemporanei,
nella sua collezione figuravano falsi e disegni di scarsa
qualità. Nellambito delle sue conoscenze, un altro
collezionista, il console Smith, ebbe un lungo sodalizio
con il coetaneo Zanetti. Difficile è stabilire chi
influenzasse laltro. Nelle due raccolte risultano,
infatti, esserci gli stessi autori: Rembrandt, Dürer,
Canaletto, Palma il giovane, Sebastaiano e Marco Ricci.
Rimane identico anche lallestimento dei disegni
sulle pagine degli album.
La passione per lincisione, porterà lo Zanetti ad
eseguire copie, ritoccare quelle dei vari autori
lavorando sulle lastre fin oltre gli ottantanni.
Nonostante venisse definito dilettante
nellincisione, questo non lo allontanerà a
preferenze estetiche e alla brillantezza tecnica come
scrive Michael Matile in catalogo.
Considerato abile disegnatore, esperto incisore su legno
e su rame, dipinse per puro divertimento. Accanto
allattività editoriale e alle incisioni, Zanetti
continua il suo lavoro di scopritore di giovani talenti.
Dopo la sua morte cala il silenzio sulla sua esistenza.
Rimane vivo solo fra i venditori che si contendono le sue
opere darte. Daltronde lo stesso Zanetti
faceva vivere in parallelo lopera con la propria
Vita, è giusto quindi che la sua fine andasse a
coincidere anche con la sua opera, per lappunto
la vita come opera darte, titolo di
questa erudita e interessantissima mostra.
Felice visone per tutti voi.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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