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2018

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Timmel e i pannelli decorativi per il Cine Ideal – Italia
Dal 18 maggio 2018 al 30 settembre 2018

Trieste
Museo Revoltella Galleria d’arte moderna

lunedì - domenica
9 - 19
chiuso martedì


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Il decorativo Timmel

Lo scrittore triestino Claudio Magris lo ha definito umile e arrogante, popolano e aristocratico, sensuale e ascetico. Sto parlando di Vittorio Thummel, noto come Vito Timmel, un grande esteta giuliano.
Figlio del nobile tedesco Raphael von Thümmel e della contessa friulana Adele Scodellari, Vito Timmel nasce a Vienna nel 1886. Trasferitosi a Trieste con la famiglia, inizia a dipingere con gli acquarelli, nonostante la malattia che lo prese da giovanissimo. Frequentate le scuole artistiche, Timmel eseguirà, nell’arco temporale della sua vita, disegni, tempere, dipinti a olio, grafiche, silografie, linoleografie.

Di Vito Timmel, il Museo Revoltella conserva diversi dipinti che ora sono in mostra. Esattamente si tratta dei pannelli, realizzati a tempera su supporto cartaceo, che fece per abbellire l’atrio del Cinema Ideal, adibito anche a spettacoli teatrali e di varietà e che prese il nome, nel 1919, di Italia, costruito dagli architetti Ruggero e Arduino Berlam.
Nel 1916 gli viene affidata la decorazione interna. L’artista rappresenterà, così, diversi personaggi della letteratura romanzesca e teatrale di varie epoche: Cyrano, Don Chisciotte, Bovary, Elettra, Salomè e tanti altri.
Realizzati con la personale interpretazione dello stile liberty di ispirazione Klimtiana, dal forte segno incisivo e robusto e con una serie di fantasiosi mascheroni, che completeranno la serie dei pannelli rappresentando il ‘Ciclo delle Maschere’. Negli anni Trenta, Timmel si avvicinerà al pointillisme francese.
Prima della demolizione del Cinema, nel 1962, i pannelli vennero collocati al Filodrammatico, ma dopo la sua cessazione viene fatta proposta di acquisizione e dagli anni Settanta sono di proprietà del Museo Revoltella.

Uomo di media statura, dall’aspetto fisico poco attraente, nonostante le esili e dolci linee del volto, era dotato di intelligenza vivace. Gli ultimi anni della sua vita, furono particolarmente caratterizzati da forti crisi di nervi, il suo carattere instabile accentuò la visione pessimistica della vita. Da uomo mite passava facilmente a essere anche ribelle. Dotato di una naturale carica virale, si spostò di frequente. Morì nel 1949.
In occasione del cinquantesimo anniversario della Provincia di Trieste è stato stampato il suo testo ‘Il magico taccuino’. Anche se le pagine possono apparire confuse, costituiscono l’itinerario della sua memoria, testimonianza dei suoi tormentati giorni trascorsi in manicomio.

Felice visita per chi lo vorrà.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre


 

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