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oltre l'arte
2017

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Emilio Vedova
De America
Dal 18 giugno – 26 novembre 2017

Venezia
Magazzino del Sale e Spazio Vedova

Orari:
10.30 -18.00
chiuso il lunedì e il martedì


Il ‘De America’ di Emilio Vedova

La mostra allestita nell’ampio spazio del Magazzino del Sale, vicino allo Spazio Vedova, consiste in quattordici dipinti su tela realizzati dall’artista tra il 1976 e il 1977.

Opere in bianco e nero di grande formato che riflettono quel legame espressivo tra l’artista e l’arte americana. Produzione che avvenne dopo una serie di viaggi e ripetuti rapporti universitari, da Waschington a Philadelphia, in un’America con le manifestazioni contro la guerra in Vietnam.

Se per Vedova l’esperienza fu drammatica nello scoprire quel tipo di America, fu però produttiva nel confezionare queste opere. Opere che sono ora in mostra movimentate da quella macchina robotica progettata da Renzo Piano. Meccanismo unico al mondo che consente di allestire mostre dinamiche di opere d’arte. Nello spazio dove è inserito l’impianto, c’è anche un magazzino robotizzato per lo stoccaggio di dieci navette semoventi, al fine di trasportare e posizionare le opere nell’ambiente espositivo, dando vita a una mostra in movimento e sempre diversa.

Oltre ai dipinti, la permanenza in America dette la possibilità all’artista veneziano di produrre un grosso quantitativo di arte grafica: acqueforti, acquetinte, litografie, ceremolli, puntasecca, serigrafie.

Anche se sono noti ai più, comunico ugualmente alcuni dati biografici dell’Artista Vedova.
Nasce a Venezia nel 1919 da una famiglia di artigiani – operai. Inizia come autodidatta e nel 1942 aderisce al movimento ‘Corrente’.
Partecipa alla Resistenza tra il 1944 e il 1945. Firmatario del manifesto ‘Oltre Guernica’, fondatore della ‘Nuova Secessione Italiana’ e del ‘Fronte Nuovo delle Arti’, parteciperà a diverse Biennali di Venezia fin dal 1948.

La Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fu istituita dallo stesso artista e dalla moglie.
Quando negli anni ottanta conobbi Emilio Vedova a Venezia, rimasi affascinato dalla vitalità che sprigionava il suo corpo, una figura in frenetico movimento, perfettamente in linea con le opere pittoriche e grafiche che produceva. Anzi oserei dire, senza scomodare figure retoriche, era lui stesso un dipinto in movimento, socchiudendo un po’ gli occhi e vedendo la sua gestualità, si potevano notare le grandi pennellate di colore, i segni, le forzature espressionistiche che riportava sulla tela, sul legno, sulla carta.

Ricca visone a tutti.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre


 

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