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Damien Hirst
Treasures from the Wreck of the Unbelievable
Dal 9 aprile al
3 dicembre 2017
Venezia
Palazzo Grassi Punta della Dogana
Orari:
10.00 -19.00
chiuso martedì
Catalogo:
Others Criteria e Marsilio
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Hirst o della mitologia Dalla storia dellantico
naufragio della grande nave Unbelievable,
Damien Hirst artista inglese nato nel 1965, ha
tratto spunto per realizzare la singolare e per certi
versi anche curiosa esposizione. In questo progetto è
stato aiutato dalla complicità di due spazi espositivi
di tutto rispetto: Palazzo Grassi e Punta della Dogana in
quel di Venezia. Tale progetto comprende lonnipresenza
dellacqua e la potenza della tradizione navale di
Venezia.
Treasures from the Wreck of the Unbelievable,
questo il titolo della mostra, occupa tra le due sedi
cinquemila metri quadrati, sedi che per la prima volta
vengono affidate insieme a un singolo artista. Un
progetto quello di Hirst che, a detta del deus ex machina
Francois Pinault (1936), risale a circa dieci anni fa.
Spettacolare, clamoroso e sconcertante, sono le parole
che Pinault usò, quando vide per la prima volta anni fa,
alcune prime opere di Hirst.
Infatti, è sempre Pinault che dichiara,
Le
opere non rientrano in alcuna categoria accademica ed
estetica convenzionale. Sprigionano una forza quasi
mitologica e losservatore si trova immerso in un
sentimento che oscilla incessantemente fra la perplessità
e lentusiasmo.
In fin dei conti, come afferma Martin Bethenod (1966)
Direttore di Palazzo Grassi,
si tratta
di un progetto globale in cui la percezione della realtà
fisica, materiale e tangibile dei pezzi esposti avviene
attraverso la narrazione, la finzione,
.
Per Elena Geuna, curatrice della mostra, il riferimento
storico che ha fatto Hirst si collega alla mitologia e
alla storia di un ricchissimo collezionista Cif Amotan
II, originario di Antiochia, vissuto tra la metà del I°
secolo e linizio del II° d.C., il quale iniziò a
collezionare sculture, gioielli, monete e manufatti
provenienti da ogni parte del mondo.
I cronisti del tempo scrissero che gran parte di questa
collezione venne caricata su un enorme vascello, lApistos,
con direzione Asit Mayor dove nei pressi Amotan aveva
fatto costruire un tempio dedicato al Sole. Il peso
eccessivo del carico e la presenza di un mare burrascoso,
provocarono linabissamento della nave insieme al
suo preziosissimo carico.
Tutta questa storia, nei secoli, si è arricchita di
aneddoti, di narrazioni, creando racconti paralleli. Nel
2008 il tesoro fu scoperto al largo della costa orientale
dellAfrica. Per nove anni si è lavorato al
restauro, allinventario e allinterpretazione
dei reperti.
Fin qui la cronaca di un recupero di tesori costituito da
statue, monili e cimeli.
Ma Damien Hirst cosa centra? Il suo lavoro inizia
proprio dal recupero, un lavoro per certi aspetti
completamente nuovo. E lidea della mostra,
oltre al gigantismo delle opere, ad essere originale. Il
legame della storia che cè dietro a questa
esposizione crea quel gioco perverso del vero
e falso, realtà e illusione, storia e leggenda.
Certo cè da chiedersi quanto di vero ci sia nella
storia del naufragio e di vero nelloperazione di
Hirst. Praticamente come distinguere la verità dalla
finzione?
Una mostra del tutto particolare, come particolare deve
essere lattenzione di chi la va a vedere.
Io sono rimasto esterrefatto.
Serena visione.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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