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David Hockney
82 ritratti e 1 natura morta
Dal 24 giugno al 22 ottobre 2017
Venezia
Ca’ Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Orari:
10.00 -18.00
chiuso lunedì
Informazioni:
http://capesaro.visitmuve.it/
Catalogo:
Skira
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82+1= David Hockney
Sono ottantadue i ritratti e una natura morta
che David Hockney, nato a Bradford nel 1937, personaggio di spicco
dell’arte contemporanea britannica, espone in Ca’ Pesaro, la Galleria
Internazionale di Arte Moderna a Venezia.
Una mostra che rientra nell’ambito del progetto MUVE Contemporaneo 2017,
curata da Edith Devaney della Royal Academy of Arts di Londra.
David Hockney, dopo una prima formazione alla scuola d’Arte del luogo,
si trasferisce a Londra per frequentare il Royal College of Art.
Seguiranno viaggi negli Stati Uniti e dopo New York sarà abbagliato
dalla luce californiana di Los Angeles.
Utilizzerà l’elemento figurativo attraverso diverse tecniche dal disegno
al pastello, ai dipinti a olio, dai collage fotografici alle stampanti
laser.
In questa esposizione sono presenti i ritratti che fanno parte del
vivere quotidiano dell’artista: galleristi, editori, amici, familiari.
Eseguiti in soli tre giorni che partendo da un iniziale schizzo a
carboncino, l’autore applica sulla tela il colore acrilico che permette
di asciugarsi presto.
Ma come nasce un’idea e in questo caso come è nata l’idea a David
Hockney di eseguire così tanti ritratti dalla posa simile?
In seguito alla perdita di un assistente del suo studio, dovuta a una
morte accidentale creando sconforto all’artista, è venuto alla sua mente
il desiderio di fare un ritratto di uomo seduto con le mani sulla testa,
richiamandosi anche al celebre ‘Uomo anziano nel dispiacere’ di Vincent
Van Gogh. Ha voluto quindi raffigurare il dolore.
Il formato verticale dei dipinto, i colori brillanti californiani, hanno
acceso nuove idee. Queste idee hanno avuto sviluppo in un progetto
realizzato attraverso una serie di ritratti eseguiti nello studio di Los
Angeles. Hockney non è nuovo a questo modo di ritrarre la figura, si
vedano a esempio l’ acrilico del 1968 ‘Fred and Marcia Weisman’ o quello
del 2014 ‘Ramiro Gomez, American Gardeners’.
Il più famoso di tutti rimane senza dubbio ‘Mr and Mrs Clark and Percy’
del 1970 – 71.
Altri precedenti di ritratti seduti nella vita artistica di David
Hockney sono quelli eseguiti tra il 1999 e il 2000 ’12 Portraits after
Ingres in a Uniform Style’ realizzati con la tecnica della matita,
pastello e gouaches.
Nel vedere questa mostra, si viene colti inizialmente da un senso
ripetitivo dell’immagine rappresentata. Sono tutti seduti questi
personaggi e quasi tutti guardano lo spettatore. Sono in varie pose,
uomini e donne, con le braccia conserte, con le mani appoggiate sulle
gambe, con le gambe incrociate in un apparente fil rouge che è quello
appunto della sedia dove sono seduti e dello sfondo a due colori: blu e
turchese ma anche blu e verde o verde e blu. Tutto arricchito
dall’attenzione dei particolari: una cravatta, le scarpe, le camice,
l’orologio, gli occhiali, il gilet.
Come fa notare, nella presentazione in catalogo, Gabriella Belli
Direttore la Fondazione dei Musei Civici di Venezia, c’è un misterioso
legame – fatto di turbamenti, emozioni, nascondimenti e rivelazioni… in
una quasi ossessiva ritualità che le mette (le persone) in posa su uno
sfondo indifferenziato, anonimo…dove l’unica cosa che conta veramente è
il portare alla luce l’essenza della loro umanità.
Dopo aver visto l’esposizione, mi sono reso conto dell’atmosfera
metafisica che avvolge questi ritratti.
Interessante e curiosa mostra.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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