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ONE DAY I BROKE A MIRROR
di Yoko Ono e Claire Tabouret
Dal 5 maggio al 2 luglio 2017
Accademia di Francia (Villa Medici)
viale Trinità dei Monti, 1
Roma
Orari:
da martedì a domenica
dalle 10.00 alle 19.00
Chiuso il lunedì
Ingresso:
6,00
accesso gratuito ai giovani di età inferiore ai 18 anni
Informazioni:
tel. 06/67611
nellambito del ciclo di esposizioni darte
contemporanea UNE
ideato da Muriel Mayette-Holtz
a cura di Chiara Parisi
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Villa Medici: unico progetto per
due voci soliste Le due voci soliste, che ora lAccademia
di Francia a Roma - Villa Medici, propone sono quella
famosa, autorevole e icona Yoko Ono e quella di Claire
Tabouret.
One day i broke a mirror è per Yoko Ono un ritorno
multidisciplinare sul decennio 1960 - 1970. Nellambito
della ricerca di John Cage, la Ono rappresenta, insieme
al movimento Fluxus, larte di quel periodo.
I temi principali di Yoko Ono sono quelli critici verso
ogni forma di guerra e larmonia tra i popoli.
Tematiche costanti attraverso installazioni, performance
e attivismo politico condito di poesia, insofferenza per
il convenzionale, adesione ai movimenti pacifici di
protesta.
Il motivo dellesposizione delle due artiste, nasce
dalla condivisione di questi temi che vengono sviscerati
nelle grandi tele di Claire Tabouret. Dipinti dai colori
acidi, atemporali.
In questa esposizione la Tabouret è presente con
quaranta produzioni realizzate nel suo atelier di Los
Angeles dove vive e lavora.
Il percorso espositivo si apre con trenta monitor che
trasmettono in tempo reale le immagini del cielo
attraverso una videocamera posta allesterno di
Villa Medici.
Tra unopera di Ono e una di Tabouret è tutto un
botta e risposta dinamico come nel Sitting della
Tabouret, un grande dipinto che ci parla del modo in cui
si prende posto in un gruppo, donne sedute in una
posizione ferma e determinata.
Per ribaltare la percezione dello spazio, sovvertirne le
dimensioni arrivano, dalla Blue Room Event del 1966,
quindici frasi scritte sulle pareti e il soffitto della
sala.
È presente linstallazione Skyladders del 1992 che
con un gruppo di scale di legno tutte diverse, ci
suggeriscono a non vedere la realtà da ununica
prospettiva.
Il video Freedom del 1970 girato lentamente mostra Yoko
Ono nellatto di strappare il reggiseno che indossa:
unincitazione a liberarsi dai legami sociali.
A queste opere si contrappongono le donne forti e
vulnerabili, allo stesso momento, ritratte da Claire
Tabourret. Le generazioni differenti delle due artiste
producono un dialogo costruttivo. Unite dalla riflessione
sul ruolo dellartista, sulla condizione tra lessere
nel mondo e il ritirarsi, tra lessere guerriera e
il desiderio di mettersi in disparte.
Così tra una sedia imballata con strisce di garza di
Yoko Ono e la declinazione di otto soggetti in trenta
Monotypes realizzati da Claire Tabouret si continua quasi
a volare nella mente delle due artiste che fanno di Villa
Medici una location viva.
Coraggiosa e intricante questa esposizione e in ottobre
2017 verrà presentato il dialogo tra Camille Claudel e
Elizabeth Peyton mentre allinizio del 2018 il
faccia a faccia sarà tra Katharina Grosse e Tatiana
Trouvé.
Va indubbiamente riconosciuta lintelligenza della
direttice di Villa Medici Muriel Mayette-Holtz e della
curatrice Chiara Parisi per aver voluto questa
esposizione continuando quel discorso iniziato con
Annette Messager.
Due parole sulle artiste: Yoko Ono da sempre propone una
riflessione sulla comprensione dellarte e del mondo
che lo circonda. Il suo lavoro concettuale comprende
performance, video, musica, scultura, installazione e
scrittura; Claire Tabouret è una giovane artista che ha
al suo attivo numerose esposizioni internazionali e
risulta essere presente in importanti collezioni
pubbliche e private.
Due parole anche su Muriel Mayette-Holtz direttrice dellAccademia
di Francia a Roma - Villa Medici, prima donna a dirigere
listituzione. È artista, attrice e regista.
Chiara Parisi è la curatrice delle mostre darte
contemporanea di Villa Medici ed è anche storica dellarte
contemporanea.
Creativa visione per tutti voi.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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