ex-@rt magazine 
oltre l'arte
2016

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario - Indice




**********************

Guttuso. Inquietudine di un realismo
Dal 10 settembre al 9 ottobre 2016
Roma
Palazzo del Quirinale

Orari: 10.00 – 16.00
Martedì, mercoledì, venerdì, sabato, domenica

Ingresso gratuito

Informazioni

Prenotazione obbligataria con le seguenti modalità:
on line
tramite Call center, tel. 06 39.96.75.57, da lunedì a venerdì 9.00–13.00 / 14.00-17.00, sabato 9.00–14.00, domenica chiuso.
presso INFOPOINT, Centro informazioni e prenotazioni (Salita di Montecavallo, 15), il martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 9.00 alle 17.00.

Catalogo:
De Luca Editori d’Arte

a cura di Fabio Carapezza Guttuso e Crispino Valenziano

**********************




Alla Guttuso ovvero le inquietudini di un Artista

Non mi soffermerò particolarmente su chi sia stato Renato Guttuso (1911 – 1987).
L’Uomo, l’Artista Guttuso è così noto che trovo pleonastico raccontarne la sua vita e la sua opera.

Un’interessante esposizione si trova, ora, all’interno del massimo Palazzo di Roma, quello del Quirinale. Il titolo è emblematico e racchiude la personalità di questo Artista del Novecento: ‘Inquietudine di un realismo’. Intelligentemente i due curatori, Fabio Carapezza Guttuso e Monsignor Crispino Valenziano hanno utilizzato, infatti, i termini inquietudine e realismo perché la vita artistica di Guttuso si è concentrata nel realismo espressionista e nell’inquietudine dei tempi moderni.

D’altronde lo stesso artista nel 1972 raccolse, nel suo ‘Mestiere di pittore’, diversi interventi e pensieri sull’arte, a questo proposito rimando, per chi lo vuole, l’articolo che scrissi su Romacultura nel dicembre 2012 per la mostra ‘
GUTTUSO’ al Complesso del Vittoriano.
Nella quarta di copertina di questo sapiente testo, viene riportato un brano da uno scritto dell’artista: ‘Se io potessi, per una attenzione del Padreterno, scegliere un momento della storia e un mestiere, sceglierei questo tempo e il mestiere di pittore…’.
Ecco racchiuso in queste parole il ‘credo’ dell’artista nato a Bagheria.

In mostra ci sono dipinti conosciuti come ‘L’Atelier’, ‘Mano del Crocefisso’, ‘Il legno della croce’, ‘Il pane’, ‘Cena di Emmaus’, ‘Studio per la Fuga dall’Etna’, ‘Colosseo’, ‘Bozzetto per Fuga in Egitto’, ‘Ingresso in Gerusalemme’, dipinti a olio, serigrafie, chine, acquarelli, acqueforti, disegni e poi due grandi, per dimensione e notorietà, dipinti a olio: la famosissima ‘Crocifissione’ del 1940-41 e ‘Spes contra spem’ del 1982.
Il tema della mostra è a carattere religioso. Molto è stato scritto sul concetto della religione nei confronti di Renato Guttuso. Il suo ‘credo’ principale è tutto racchiuso in quel ‘Mestiere di pittore’ cui accennavo prima.
L’inquietudine, attraverso i lavori esposti, viene descritta da Claudio Strinati come di ‘..sconvolgimenti e catastrofi’. Nel testo in catalogo, lo Strinati, si sofferma sul tema religioso di Guttuso, infatti l’essere comunista, non è mai stato in contrasto con la sua dimensione religiosa, intesa come l’esercizio della professione dell’artista contemporaneamente al suo stile realista. Lo stesso Guttuso si definiva pittore civile, concependo l’elemento religioso attraverso l’adesione degli ideali civili.

I due dipinti che ho elencato per ultimo, ma che sono quasi all’inizio del percorso espositivo sono due bei trattati di pura pittura. Composizione, colore, materia tutto raccontato con quel suo essere pittore realista ed espressionista.

La ‘Crocifissione’ ebbe un’uscita non certo felice, come ci racconta Fabio Carapezza Guttuso, perché oggetto di censura di una parte dei rappresentanti della Chiesa dell’epoca. Negli anni seguenti ci fu una riabilitazione, ma certamente tutto questo riportò alla luce la chiusura e l’assurdo pensiero, secondo il quale l’Arte non dovesse affrontare temi religiosi così in maniera realista e soprattutto con la presenza del nudo femminile.
Il grande dipinto inserisce riferimenti alla pittura dell’amico Picasso, sovverte l’iconografia classica della frontalità delle croci. Inserisce in maniera del tutto originale, la natura morta posta in primo piano adagiata su un tavolo, dove sono presenti insieme a bottiglie, tazze, forbici, i chiodi e il martello serviti per legare, al legno della Croce, il Corpo di Cristo.

Quaranta anni dopo, Guttuso dipinge un altro grande quadro, ‘Spes contra spem’ dove l’interno di una grande stanza ha per soffitto quei mostri di Villa Palagonia a Bagheria utilizzati da Giuseppe Tornatore nel suo film Baarìa del 2009.
Nel dipinto è raffigurato gran parte del mondo dell’artista siciliano: libri, tele, colori, amici.
Quasi al centro, vista di spalle, appare la figura di una donna nuda che affacciata alla finestra guarda un paesaggio marittimo. Una vera e propria adunata, un affollamento come scrive Claudio Strinati.

Per chi già conosce questi lavori è un’occasione per rivederli, diversamente diviene un vero e proprio avvenimento.

Interessante visione a tutti voi.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre


 

info@ex-art.it