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I pensieri sulla religione di un
pittore laico: Celestino Ferraresi Alla Galleria Art G.A.P. di Roma si inaugurerà il 7 ottobre 2016 lesposizione di un Artista venuto a mancare alcuni mesi fa. Celestino Ferraresi (1949 2016) attraverso linsegnamento di Piero Sadun (1919 1974) e di Alberto Ziveri (1908 1990), riceve quel credo che lo porterà a considerare il mestiere di pittore, come lunica cosa che avrebbe potuto fare nella vita per sua stessa ammissione. In un breve racconto di Charles Baudelaire (1821 1867) dal titolo Ubriacatevi, lo scrittore parigino esorta chi lo legge a ubriacarsi di vino, di poesia, di virtù, ognuno a modo suo ma ubriacarsi. Il Ferraresi, per non essere schiavo del tempo come afferma Baudelaire nel suo racconto, per tutta la sua esistenza si ubriacò di pittura. In questa mostra, sono stati selezionati alcuni dipinti, della sua grande produzione, sul tema della religione, visti da un pittore laico come amava definirsi. Sono Interno di chiesa del 1990, Resurrezione del 2001, un autoritratto di spalle, un senza titolo. Sono dipinti governati dalla materia intrisa di luce. Quella luce, proveniente dallalto del lucernario dello studio di via di Santa Maria dellAnima, che tanto suggestionerà il pittore. Una luce apparentemente metafisica che al lento giacere sui corpi, sulle figure, sugli oggetti assume elemento concreto, dando al suo mondo pittorico laspetto magico del fare pittura. Lemozione nellosservare attentamente questi lavori, cresce ogni qual volta la pennellata lascia la sua traccia sugli oggetti, sulle persone, sulle apparizioni, testimoniando il passaggio dalla concretezza alla metafisica e viceversa in un continuo e apparente ossimoro. Una mostra che va vista e rivista affinché lepitelio pittorico possa arrivare a toccare le nostre corde sensibili. Grande scoperta per tutti voi. Paolo Cazzella |
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