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oltre l'arte
2016

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BOTERO
VIA CRUCIS, LA PASSIONE DI CRISTO
Dal 13 febbraio al 1° maggio 2016

Roma
Palazzo delle Esposizioni
via Nazionale 194

Informazioni e prenotazioni:
tel. 0639967500;
Sito web

Ingresso:
10 euro intero; 8 euro ridotto

Orari:
domenica, martedì, mercoledì e giovedì
dalle 10.00 alle 20.00;
venerdì e sabato
dalle 10.00 alle 22.30
lunedì chiuso

Catalogo:
Silvana Editoriale

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Botero o della deformazione

Spinto dalla curiosità e soprattutto dalla volontà di voler capire, almeno in parte, l’espressione artistica dell’artista colombiano, ora presente al Palazzo delle Esposizioni di Roma, sono andato a vedere un’interessante ciclo di dipinti di Botero, nato nel 1932 a Medellìn.

Un insieme di ventisette dipinti a olio e trentaquattro disegni, compongono la ‘Via Crucis: la passione di Cristo’.
Fernando Botero Angulo mette in ‘scena’ il tema famoso della via Crucis con riferimenti anche alle rappresentazioni effettuate da tanti altri artisti.

Pur sapendo della sua idea di rappresentazione figurativa, che nasce dalla nuova figurazione dell’arte latino-americana, la visione di questi dipinti porta a una conoscenza approfondita del suo fare pittura. Come scrive Conrado Uribe Pereira, il linguaggio di Botero è stato costruito creando un mondo sensuale, popolato da esseri dilatati da un piacere turgido e felice.

Ora però, in questa esposizione, i dipinti realizzati tra il 2010 e il 2011, donati dall’artista al Museo de Antioquia, per i suoi ottanta anni, a Medellìn, affrontano uno dei grandi temi dell’iconografia sacra fin dal Rinascimento, attraverso uno dei modi espressivi dell’animo umano: il dramma. Chiunque di voi che vorrà conoscere da vicino l’artista, dovrà necessariamente mettere da parte la prospettiva pierfrancescana e la rappresentazione delle figure come realmente appaiono. Il suo dilatare i corpi a dismisura, pieni di ironia fanno molto ricordare a un grande artista del Quattrocento: Paolo Uccello (1397 – 1475). Anche Uccello nelle sue Battaglie, in fin dei conti, esagera nella rappresentazione dello scontro corpo a corpo dei militari, attraverso la raffigurazione dei suoi cavalli definiti nel tempo ‘a dondolo’.

Così come in Paolo Uccello, Fernando Botero esagera e lo fa in maniera scientifica, non solo nell’esasperazione della forma legata alla figura umana ma anche, come lo stesso Pittore affermò, applicata alle arance alle banane.
Nell’artista non c’è deformazione fine a se stessa. La sua rappresentazione della via Cricis è un continuo fare riferimento alla cultura rinascimentale e oltre.

La ‘Crocifissione’ del 2011, fa vedere un Cristo di colorazione verdastra, facile riferimento all’idea della morte. Richiamandosi a ben altre crocifissioni come quelle dell’artista rinascimentale tedesco Matthias Grunewald (1470 – 1528), realizzando l’ultimo atto di vita del Cristo, dall’accento drammatico, attraverso la stesura del colore e della luce. In quella di Botero l’ambiente è pieno di grattacieli e le persone passeggiano in un ampio parco.

Ma le figure dell’artista colombiano appaiono come ritagliate su ambienti o su paesaggi. I contorni sono ben definiti. Addirittura le gocce di sangue rappresentate nella ‘Pietà’ sono statiche, non cadono, come dovrebbero, giù sul suolo. Tutto sembra fermo in un’atmosfera apparentemente metafisica. La sua tavolozza è arricchita da tanti colori, pur essendo questi realizzati con toni piatti quasi a voler dare maggior risalto alla forma esagerata. Ne ‘Il bacio di Giuda’ le figure dietro al Cristo hanno il volto colorato diversamente gli uni dagli altri, una sorta di multiculturalità che fa essere contemporanea tutta la scena.

Attraverso la testimonianza di persone che sbirciano i fatti dietro la porta o affacciandosi a una finestra o sporgendosi da un balcone, viene creata la storia. Persone che riferiranno degli avvenimenti accaduti. Né più né meno come nel famosissimo dipinto di un grande della storia dell’Arte del Settecento, Francisco de Goya y Lucientes. Nel suo ‘Fusiliamentos des tres de mayo’, vale a dire la fucilazione inflitta dal popolo francese agli spagnoli, nella guerra d’indipendenza, per essersi opposti all’insediamento al trono di Spagna di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, a scapito di Fernando VII, è presente, dietro la collina un gruppo di persone, che faranno da testimoni per sempre della fucilazione in essere. Appunto la creazione della storia.

La contemporaneità dei fatti viene presentata da Botero attraverso i cappelli degli uomini, il rossetto delle donne, i cerchietti sui capelli, l’orologio al polso come nel ‘Simone aiuta Gesù’ o ‘Gesù spogliato delle vesti’. Nel ‘Gesù cade per la prima volta’ non è il tragitto montuoso a fare da coronamento alla scena, bensì una semplice strada di città con tanto di linea di mezzeria……e la figura che guarda da dietro la porta.

La mia concezione della Pittura è lontana da quella di Botero, nonostante questo, i dipinti della via Crucis hanno un valore aggiunto, perché ambientati e re-inventando le scene bibliche riportate ai tempi d’oggi. Una mostra da vedere.

Felice visione a voi tutti.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre

 

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