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La Scuola Romana in una preziosa
mostra Si è inaugurata il 16 gennaio del 2015 una preziosa mostra. Avvenuta alla Galleria RvB Arts e Antiquariato Valligiano di Roma, la mostra è stata possibile grazie, anche, alla collaborazione dellArchivio della Scuola Romana. Sto parlando, ovviamente, della vera e unica Scuola Romana, che comprese artisti attivi a Roma tra il 1928 e il 1945. In realtà non si trattò mai di una vera Scuola, ma di un movimento di pittori e scultori che condivisero gli stessi spazi e pur influenzandosi tra loro, mantennero ognuno la propria specificità. La volontà dellArchivio della Scuola Romana, costituitosi nel 1983 grazie alla collaborazione di Netta Vespignani, Miriam Mafai, Maurizio Fagiolo, Antonello Trombadori e Alberto Ziveri, è stata quella di raccogliere e catalogare, per tramandare alle nuove generazioni, la vita artistica e culturale romana di quel periodo storico compreso tra le due guerre mondiali. E questa mostra si inserisce proprio in questo percorso con lobiettivo di coinvolgere le nuove generazioni di intellettuali, artisti e collezionisti. Tra le opere esposte, circa quaranta, ce ne sono alcune mai viste. La mostra che ho avuto il piacere di vedere è permeata di quellatmosfera apparentemente passata. Ma non è così. Ognuno di voi nellandare a vedere potrà ritrovare quelle azioni, quelle immagini, quelle atmosfere che vive giornalmente e che, oramai, nel complicato e veloce vivere quotidiano sfugge ai più. Fate attenzione al vorticoso muoversi dei corpi nelle Figure di Guglielmo Ianni del 1930 circa, al Ritratto maschile del 1931 di Pericle Fazzini che preannuncierà i futuri disegni e soprattutto le meravigliose sculture dellArtista nato a Grottramare e che condivise, per un certo periodo, lo studio con Alberto Ziveri. Altro grande e ultimo esponente della Scuola Romana. Ecco fate caso a un piccolo disegno Gli Amanti del 1942 di Ziveri e ditemi se per voi sono immagini sconosciute, fuori moda, anacronistiche. Ebbene mi si potrà obiettare che proprio perché sono immagini conosciute, oggi non hanno più senso di essere messe in evidenza. Sarebbe come dire che le nostre azioni, i nostri sguardi, la nostra immagine non ha più senso di essere guardata perché già conosciuta. Il vedere e non ri-vedere queste immagini incorniciate fa assumere alle stesse il valore sempre verde che non finirà mai. Se poi si pensa che questi disegni sono stati realizzati più di sessanta anni fa allora ci si deve solo fermare e ammirare questi grandi Artisti. Artisti che come Ziveri, hanno dovuto subire sia un isolamento della critica che si veniva a formare in quegli anni fino, addirittura, a essere presi alla berlina come fece un famoso critico autore di una interessante Storia dellArte, proprio incontrando Alberto Ziveri. Ma nonostante questo, Ziveri come gli altri appartenenti alla Scuola Romana, sono andati avanti nella loro ricerca sempre determinati alla scoperta della Verità. Una Verità fatta di luce, di colore, di massa pittorica. Dipingere come Disegnare una figura, una testa, un oggetto era solo e unicamente un pretesto. Il loro unico credo era fare della buona pittura, dei buoni disegni. La mostra contiene altre vere chicche come i disegni di Ferruccio Ferrazzi o quelli di Antonio Scordia, per non parlare poi di quelli di Mafai. E una volta usciti dalla Galleria di via delle Zoccolette diretta da Michele von Büren, ognuno di voi potrà dire: finalmente ho visto qualcosa di nuovo e di valido.. Chi glielo spiega, ora, ai tanti partecipanti le Biennali di Venezia, le Triennali di Milano, le Quadriennali di Roma che questa è la vera Arte? La storia farà il suo corso, così come la sta già facendo con questa mostra. Splendida e ricca mostra per chi lo vorrà Paolo Cazzella |
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