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oltre l'arte
2015

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario


sommario

INDICE

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TOULOUSE-LAUTREC
La collezione del Museo di Belle Arti di Budapest
Dal 4 dicembre 2015 all’8 maggio 2016

Roma
Museo dell’Ara Pacis

Orari
Tutti i giorni 9.30-19.30
24 e 31 dicembre 9.30-14.00
(la biglietteria chiude un'ora prima)
chiuso 25 dicembre, 1 gennaio, 1 maggio

Ingresso:
intero: € 11,00 biglietto “solo mostra” intero;
ridotto: € 9,00 biglietto “solo mostra” ridotto

Informazioni:
tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
Siti internet
http://www.arapacis.it

Catalogo:
Skira

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Toulouse Lautrec: quando la grafica diventa pittura

Provengono tutte dal Museo di Belle Arti di Budapest, Museo che si vanta il piacere di aver acquistato la prima opera nel 1901, sono circa cento settanta opere e sono dell’Artista francese Henri-Marie-Raymond de Toulouse-Lautrec-Montfa, conte (1864 – 1901).

Scorrono davanti ai miei occhi e lo faranno anche davanti ai vostri, se andrete a vedere la mostra ora all’Ara Pacis, manifesti, illustrazioni, copertine di spartiti e locandine.
Considerato, sicuramente, l’inventore del manifesto moderno, Toulouse Lautrec mette in ‘scena’, è proprio il caso di dirlo, uno spaccato di quella vita parigina che affascinerà tanto la borghesia francese. Un’umanità dai caratteri, dai contorni variegati nell’ambito di quella vita anche notturna del quartiere di Montmatre.
Divenendo presto noto, gli verranno commissionati manifesti pubblicitari per rappresentazioni teatrali, per i balletti e importanti riviste dell’epoca. E questa mostra espone un gran numero dei suoi lavori.
Guardando, però, attentamente queste sublimi opere, si scopriranno valori, tonalità, colori, particolarità che se pur appartenendo al mondo del ‘fare’ la grafica, ne fuoriescono per entrare in un altro mondo che è quello della pittura.

So bene di suscitare idee contrastanti ma parlare di grafica per Toulouse Lautrec è riduttivo.
Senza nulla togliere agli artisti e al micro-macro cosmo della grafica, espressione più che nobile della rappresentazione d’arte, nell’artista nato ad Albi, nella regione francese dei Pirenei, la grafica assume un particolare valore. Si trasforma in pittura.
È facile scoprirlo, basta guardare e vedere con attenzione i lavori esposti. Figure che si evidenziano grazie a un abile gioco di fortissimi chiari e di altrettanti vari scuri. Dal grigio al nero, ma non solo. Il suo segno lascia spesso spazio alla campitura di colore facendone di questa l’elemento principale.

I ‘tagli’ delle immagini sono precursori di una certa fotografia e cinematografia. Elementi in primo piano che lasciano l’ampia superficie al racconto dell’immagine rappresentata. Tutto è un vorticoso movimento di linee, di segni, di colori.
Queste immagini ci parlano, o per meglio dire inondano il bell’ambiente espositivo dell’Ara Pacis di note musicali. L’Arte di Toulouse Lautrec vibra e ci fa sentire la musica della Belle Époque.
Opere come ‘Il fantino’, ‘La Revue blanche’, ‘Jane Avril’, ‘Divan Japonais’, solo per citarne alcune dimostrano come la pittura di Henri de Toulouse Lautrec, pur essendo riportata con i mezzi della grafica sia stata e sia vera pittura.

Bella scoperta per voi.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre