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Un Autore tutto da scoprire: Balthus. Di Balthus (Balthazar Klossowski de Rola – 1908/2001) si sono scritti tantissimi testi e ora è possibile vederlo da vicino grazie a ben due esposizioni inaugurate in contemporanea. Il suo interesse per Piero della Francesca (1415 – 1492) lo porterà a formulare i suoi dipinti nell’ambito della chiarezza formale, con un senso della composizione tanto caro al Pittore quattrocentesco. Ma l’atmosfera quasi sospesa e spesso enigmatica la prenderà attraverso la conoscenza dei movimenti italiani del Realismo magico e della Metafisica oltre alla Nuova Oggettività tedesca. Sono centocinquanta i lavori presentati alle Scuderie del Quirinale e comprendono tutte le fasi della carriera di Balthus. Interessanti sono i rapporti di lavoro con Antonin Artaud (1896 – 1948), André Derain (1880 – 1954), Alberto Giacometti (1901 – 1966) e con suo fratello Pierre Klossowski (1905 – 2001). A Villa Medici, che per sedici anni è stata il suo laboratorio artistico, viene preso in esame il suo periodo romano. Con poco più di cinquanta opere tra dipinti, disegni e fotografie. Interessanti sono le fasi di lavoro, fotografie, disegni preparatori e l’uso dei modelli che serviranno per ‘La Chambre Turque’ (1963 – 66), per la ‘Japonaise à la table rouge (1967 – 76) e per il ‘Nu de profil’ (1973 – 77) tutti esposti negli ampi spazi della Villa. A volte succede che vedere dal vero determinati dipinti, perdano dell’atmosfera particolare creatasi attorno a loro. È questo il caso della produzione del grande Pittore, nato a Parigi ma di origine polacca. Quell’atmosfera erotica lascia la sua presenza per mantenere, invece, quell’aura di natura metafisica, quindi misteriosa. I corpi da Lui rappresentati sono delle figure geometriche. Tutto è abbastanza rigoroso e calcolato, facendo apparire le stesse figure come se stessero in posa. Una posa calibrata, studiata; si veda ‘La Patience (solitaire)’ alle Scuderie del Quirinale. Pur apprezzando della buona Pittura, ho trovato poco di naturale. Il contorno che ritaglia i corpi in posa è lo stesso contorno che sottolinea il perimetro degli oggetti, tavoli, sedie, come fosse ritagliato e applicato sulla tela. Le figure non hanno quella naturale forma, ma sono come imprigionate da ideali sfere, cilindri, forme geometriche varie. Nel dipinto ‘Les joueurs de cartes’ i corpi statici sono piatti, come se fossero presi da un filmato d’animazione. E poi ci sono riferimenti alla pittura del nostro Gentilini (1909 – 1981) come ne ‘La Phalène’ o alla pittura di Matisse (1869 – 1954) e di Gauiguin (1848 – 1903) come nel dipinto ‘La semaine des quattre jeudis’ alle Scuderie del Quirinale. Un Autore tutto da scoprire o da riscoprire attraverso queste due mostre che ne testimoniano il suo Vivere Artistico. Misteriosa riscoperta a voi tutti.
Paolo Cazzella
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