ex-@rt magazine |
|
*************************
************************* *************************
*************************
|
La pietra di Emily Young: Umanità e Terra Quando scolpisce o incide le pietre, Emily Young afferma che lo fa aspettando che la sua storia e quella della pietra si uniscano. Il suo pensiero va all’origine della Terra, al dolore delle tragedie future, dell’umiltà da assumere nei confronti della bellezza di una notte stellata. E la sua relazione con la pietra è solo una parte della seria conversazione che lei ha fra l’umanità e la Terra. Ho avuto modo di conoscere la materia con la quale lavora, in occasione di una mostra ora a Venezia allestita nel chiostro della chiesa della Madonna dell’Orto. Ho percepito questa pietra a volte oltraggiata come viene oltraggiata la nostra Terra. Il lavoro faticoso del lavorare la pietra dura, dispettosa, sfuggente, porta Emily Young, nata a Londra nel 1951 da una famiglia di scrittori, a esternare tutto l’amore e la bellezza che nutre non solo per il lavoro che fa ma anche per il Pianeta Terra. La sua permanenza a Roma l’ha portata a curiosare per la città trovando ovunque sempre qualcosa scolpito in pietra. E quando la Young afferma di voler lavorare una pietra non ricercata ma trovata, abbandonata, lo dimostra attraverso le sue ‘teste’, i suoi ‘dischi’ che saranno esposti per tutto il periodo della Biennale (22 novembre 2015). Una scoperta inattesa per voi
Paolo Cazzella |