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oltre l'arte
2015

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario


sommario

INDICE

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SABATO 10 OTTOBRE 2015

Adriano Di Giacomo
“Passaggi Privati / Interni”
a cura di Anna Cochetti
Scritti di Marisa Andalò e Maurizio Bonori
Video di Antonio Bido

Storie Contemporanee
Studio Ricerca Documentazione
Via Alessandro Poerio, 16/B
00152 ROMA

Inaugurazione:
Sabato 10 Ottobre 2015
dalle h.11.30 alle h.13.30; dalle 16.30 alle 19.30

Fino al 17 Ottobre 2015
Mart. - Merc. - Giov. - Ven. : h. 16.30 / 19.30
a.m: per appuntamento

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Gli Interni di Adriano

Il Progetto STORIE CONTEMPORANEE, a cura di Anna Cochetti dedica, per il terzo anno consecutivo dalla scomparsa dell'artista (Giugno 2013), la Giornata Del Contemporaneo Amaci alla proposizione di percorsi e di opere prodotti nel corso della più che quarantennale ricerca artistica compiuta da Adriano Di Giacomo, attraverso una ricognizione tematica, ricostruita attraverso una selezione di opere, rielaborazioni fotografiche, slide, video, cataloghi e materiali a stampa, provenienti dall’Archivio privato.

In occasione dell’11 Giornata del Contemporaneo, promossa da Amaci, StorieContemporanee ospita sotto il titolo "Passaggi Privati / Interni” un'inedita documentazione fotografica - realizzata per questa occasione ed accompagnata dagli scritti di Marisa Andalò e Maurizio Bonori e da un video di Antonio Bido - degli interventi in due interni di residenze private realizzati nei primi anni '90, presentati per la prima volta alla fruizione di un più vasto pubblico.

Il monumentale "Doppio Passaggio" (1991, cm 300 x 200, acrilico su legno) ed il lirico "Altri Territori" (1990, cm. 200 x 100, acrilico su tela) testimoniano della potenza del pensiero visivo di Adriano Di Giacomo, “della sua visionaria capacità di trasformare l’impegno politico in arte e di legare indissolubilmente l’etica all’ estetica” (M. Andalò), dell'intensità evocativa suscitata dai suoi Passaggi e Territori, “… opera dinamica ed in continuo inseguimento di un confine che non vuole raggiungere, perché, quella sì, sarebbe la vera fine…” (M. Bonori), nonché della forza e persistenza di un condiviso sentire.