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2015

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario


sommario

INDICE

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Pietro Gaudenzi:
gli affreschi perduti del Castello dei Cavalieri a Rodi
Dal 30 maggio al 12 luglio 2015

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Anticoli Corrado (Roma)
Civico Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
piazza S. Vittoria 2


Orari:
dal martedì al venerdì
10:00 – 16:00
sabato e domenica
10:00 – 18:00

Biglietti:
Intero 3 €; ridotto 2 €
gratuito per le categorie protette e i residenti di Anticoli Corrado

Catalogo:
Edizioni Polistampa, Firenze

Informazione:

Sito web

A cura di Marco Fabio Apolloni e Monica Cardarelli

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Un Museo, una mostra

Intorno alla prima metà dell’800 arrivati dal nord, diversi pittori alla ricerca di paesaggi e di atmosfere particolari, si fermarono in un Paese chiamato in antichità Anticoli e successivamente Anticoli Corrado. Il Paese che domina la Valle dell’Aniene è distante da Roma solo cinquantasei chilometri. In origine si chiamava AntiKuis e passando attraverso i secoli nelle mani di diverse nobili famiglie, arriva agli Antiochia nel XIII secolo dove con ogni probabilità, aggiunsero il nome di Corrado dal nome del figlio di Federico di Antiochia.
Questo luogo diverrà famoso perchè si consolideranno i rapporti tra i pittori con i contadini attraverso matrimoni con giovani donne che si prestarono a far da modelle. Tra i tanti artisti è bene ricordare Nino Costa (1826 – 1903), Jean–Baptiste–Camille Corot (1796 – 1875) e poi Adolfo De Carolis (1874 - 1928) e Giulio Aristide Sartorio (1860 - 1932), Nino Bertoletti (1889 - 197) per nominarne solo alcuni.
Riccardo Assanti ( ? - 1883) e Pietro Gaudenzi (? - 1955) ebbero l’idea di creare un museo con le opere eseguite da artisti sul posto.
Il Museo è collocato su due piani in un palazzetto donato al Comune dal principe Marcantonio Brancaccio. Due sono i motivi che mi hanno spinto a venire a vedere questo delizioso luogo. Il primo per conoscerne le opere contenute, il secondo per una esposizione, ora allestita, su Pietro Gaudenzi.
In mostra sono presenti alcuni cartoni e bozzetti preparatori per i grandi affreschi, ormai definitivamente persi, di Pietro Gaudenzi nel Castello dei Cavalieri di Rodi eseguiti nel 1938.
L’esposizione al Museo di Anticoli è pertinente, non solo perché il Gaudenzi come scrivevo prima è stato l’ideatore del Museo, ma anche perché i cartoni che poi utilizzerà per gli affreschi rappresentano le donne di Anticoli Corrado. Modelle, lavoratrici, mogli e madri ritratte con quella tecnica delicata del pastello. Le figure riprendono perfettamente l’iconografia della figura umana degli anni trenta. Ieraticità, possenza nelle linee, nei panneggi, nei movimenti. Fanno ricordare per alcuni versi le immagini di Mario Sironi (1885 – 1961). Ci riportano senza dubbio alla retorica della “Battaglia del Grano” mussoliniana. Nonostante questo, però e qui è l’importanza di tali lavori, il Gaudenzi non rappresenta con enfasi le figure muliebri, le riporta per quello che sono nel lavoro quotidiano reale, senza particolari accenti e riferimenti al regime. Vince nella Sua opera la sincerità della purezza e della semplicità.
Il Conte di Valcismon Cesare Maria De Vecchi (1884 – 1959), Governatore di Rodi dal 1936 al 1940 commissionò al Gaudenzi tutto il ciclo di affreschi.
Il figlio di Pietro, Iacopo Gaudenzi, racconta nel bel catalogo della mostra, come vide nascere i cartoni preparatori. Dopo aver comprato diversi rotoli di carta da spolvero, si passò al fissarla alle pareti dello studio, secondo le misure dei saloni del Castello di Rodi. Iniziarono così, mesi di lavoro solitario sulla base di quanto avevano raccontato all’Artista della coltura del grano e del pane sia come sussistenza giornaliera, sia per il riferimento profondamente religioso.
Ma la descrizione del figlio continua in una pletora di immagini commoventi.
Un vero peccato che gli affreschi non ci siano più, una vera ricchezza aver esposto questi cartoni grazie e soprattutto alla sensibilità dei curatori della mostra Monica Cardarelli e Marco Fabio Apolloni.
Una bella scoperta il Museo di Anticoli e un’interessantissima esposizione.

Ricca visione a tutti.

 Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre