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2015

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario




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 MATISSE ARABESQUE
Dal 5 marzo al 21 giugno 2015

Roma
Scuderie del Quirinale
via XXIV Maggio, 16

Orari:
dalla domenica al giovedì dalle 10.00 alle 20.00
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30

Biglietti:
Intero € 12,00 - Ridotto € 9,50 - Ridotto 7-18 anni € 6,00
Ingresso gratuito fino ai 6 anni

Catalogo:
Skira

Informazioni:
tel. 06/39967500 - 39967200

Sito web
 http://www.scuderiequirinale.it/Home.aspx

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Matisse: massima semplicità, massima pienezza

Le parole del titolo di questo scritto, le ho tratte da una conversazione che Henri Matisse (1869 - 1954) fece con Gottard Jedlicka (1899 - 1965) nel 1952. E aggiunse anche: `... solo il mezzo più semplice è convincente. Ma da sempre c'è voluto coraggio per essere semplici. Credo che non ci sia niente al mondo di più difficile'. È con questo 'sentire' che invito tutti ad avvicinarsi a una parte del mondo di Matisse. 'Matisse arabesque' è il titolo della mostra che si è inaugurata il 5 marzo del 2015 alle Scuderie del Quirinale.
Il luogo espositivo mi sembra il più adatto per dare spazio a un autore come Henri Matisse dove 'vivono' i suoi lavori anche di grandi dimensioni. Ebbene, la difficoltà della semplicità sembra quasi essere un ossimoro concettuale, ma non è così. Matisse, attraverso le scoperte dell'arte africana, di quella asiatica e di gran parte dell'arte orientale fatte anche nelle Grandi Esposizioni Universali di Londra e Parigi, prende tutto quello che poteva assorbire e lo rielabora nella sua maniera. Percepisce la novità dei segni immediati dell'arte negra, graffianti e pieni di una sensibilità primitiva. Coglie l'incanto dei colori intensi del mediterraneo, tra gli azzurri e i verdi oltre alla variegata stilizzazione lineare delle arti dell'Estremo Oriente.
Antepone i concetti di spazialità, prospettiva e imitazione della natura dell'arte occidentale, all'idea di una superficie dalle campiture piane dove il colore e la linea vengono a essere elementi principali. Crea un nuovo spazio, delle nuove forme e in molti quadri che sono esposti alle Scuderie si può notare proprio questo. Vedendoli mi ha riportato alla memoria quel grande Pittore espressionista irlandese Francis Bacon (1909 - 1992) che come Matisse amava le larghe campiture di colore. In un testo del 1953 Matisse dichiara che: '... bisogna vedere tutta la vita come quando si era bambini...'. Il pittore francese è stato capace di essere all'Avanguardia contenendo il 'classico' attraverso la decorazione che veniva considerata ai suoi tempi un tabù nei confronti della pittura. Tutto sommato le culture africane, asiatiche e dell'estremo oriente in generale, sono culture senza scrittura e il linguaggio avviene attraverso la visione, attraverso gli occhi.
Ecco, Matisse ha accolto in pieno quest'insegnamento riportandolo sulla tela ma anche sulle stoffe. Comprando una piccola testa di arte africana, scoprì insieme a Picasso che gliel'aveva fatta vedere, nuovi interessi. Il pittore francese si interessò alle stampe giapponesi visitando l'esposizione maomettana. Nei diversi viaggi fatti in Marocco, Matisse ritrovò gli stessi paesaggi raffigurati nei quadri di Delacroix (1798 - 1863), gli nascerà l'interesse per il tema delle Odalische. L'interesse per le stoffe e i motivi decorativi proviene dal fatto che Matisse discende da una famiglia di tessitori. Trasferitosi a Parigi nel 1891 studia da Bouguereau (1825 - 1905) per passare poi allo studio di Gustave Moreau (1826 - 1898). Frequenta l'Ecole des Beaux-Arts tra il 1895 e il 1899. Partecipa al Salon d'Automne nel 1905. Iniziano i suoi viaggi in Algeria, poi a Monaco di Baviera.
A Mosca allestirà i pannelli della 'Danza' e della Musica in casa Scŭkin. E poi lunghi viaggi in Polinesia e in America. Negli anni quaranta dà maggiore corpo alla realizzazione dei suoi 'papiers découpées', vale a dire composizioni di carte ritagliate e colorate da inserire in grandi superfici. Creerà nel 1947 l'interessante opera 'Jazz' dove l'idea dell'improvvisazione ritmica si traduce in colori accesi e forme. È stato un artista dalla figura calma e meditabonda, per dirla alla Mario Luzi (1914 - 2005). Nei suoi lavori c'è un'assenza voluta del chiaroscuro e l'illuminazione è una sola. Da non dimenticare che Matisse è quell'artista dell'arte moderna che inserirà un'ombra di colore verde al centro di un ritratto (testa femminile del 1905), dimostrando che un'ombra non necessariamente deve essere di colore scuro, ma a seconda della luce proiettata può assumere vari colori. Altresì, sono particolarmente attratto da alcuni suoi disegni che in gergo accademico si definiscono a filo di ferro, un'unica linea senza chiaroscuri, testimonianza di una mano ferma, decisa nel segno per niente scontato. Interessante è il dipinto: 'Zorah sulla terrazza' del 1912-1913.
La monocromia del blu nella figura e negli oggetti, viene interrotta da uno spicchio triangolare in alto sulla sinistra di luce tagliente di colore giallo. Altrettanto interessanti alcuni interni come nel dipinto del 1934 'Interno con fonografo', dove la profondità mi ricorda quella degli interni olandesi. E nel suo cercare qualcosa di diverso dallo spazio reale, come ebbe a dichiarare nel 1930, Matisse ci accompagna, in questa esposizione, con quel ritmo di colori e linee. Nel catalogo, edito da Skira a cura di Ester Coen, c'è un'interessante capitolo dedicato interamente alla storia occidentale degli arabeschi utile per comprendere ancora di più Henri Matisse.

Gioiosissima visione a voi tutti.

Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre

 

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