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LAIGUEGLIA E I SUOI CARTELAMI
Nellarticolo che ho scritto nel 2013 sullesposizione allestita nel Palazzo Ducale di Genova: Il Gran Teatro dei Cartelami (Motodellamente dicembre 2013), invitavo gli organizzatori, alla replica della mostra anche ampliandola ancora di più. E ora nel sintetico ma esaustivo catalogo dal titolo: I Cartelami di Laigueglia scenografie per la chiesa di San Matteo, il Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Maurizio Galletti ritorna sul concetto espresso nel catalogo della mostra genovese riguardo allauspicio di poter valorizzare, attraverso esposizioni non solo nei luoghi di provenienza ma anche in altre sedi museali. Finalmente ora i tempi sono maturi per una esposizione ancora più corposa sullargomento. E quella di Laigueglia è unoccasione ghiotta grazie alla passione di Franco Boggero e Alfonso Sista autori tra laltro di un altro e poderoso volume dal titolo: Il teatro dei Cartelami effimeri per la devozione in area mediterranea. E questi straordinari apparati decorativi religiosi rivivono ora attraverso il grandioso cartelame della parrocchiale di San Matteo proprio nel luogo per il quale è stato concepito. Realizzato intorno alla metà dellottocento per iniziativa del sindaco (Giuseppe Musso) di Laigueglia. Lantico lemma di Cartelame vuol significare Cartella, fregio in forma di striscia, che serve per motti. Scenografia questa (e il termine scenografia mi sembra il più appropriato per queste strutture dipinte), il cui significato appariva nel vocabolario veneziano e padovano co termini, e modi corrispondenti toscani stampato a Padova nel 1775, proposto da Gasparo Patriarchi. Il Cartelame di Laigueglia, che era presente nella grande esposizione di Palazzo Ducale a Genova, si evidenziava per grandiosità dimpianto, provocava, in tanti visitatori, la speranza di un suo ritorno alla sede originaria rimontato e visibile come nel passato. E ora è doveroso menzionare, per sommi capi, un po la storia del cosi detto Sepolcro istoriato. A Laigueglia, piccolo borgo di mare circondato dai comuni di Alassio e Andora, non ci si era mai dimenticato di questo attraente cartelame. La presenza di qualche vecchia foto, manteneva la memoria di questimmagine anche se parzialmente montata. Così anche se alcuni elementi dellapparato, sono stati impiegati neglia anni Cinquanta dellaltro secolo, lintero complesso finiva depositato nella cantoria della parrocchiale per essere riscoperto solo nel 2009 dai tecnici della Soprintendenza storico artistica. È da questa data che ci si occuperà del Sepolcro istoriato di Laigueglia, sia studiandone la genesi, sia per lidea di rimetterlo in funzione. Una campagna di restauro avviata fin dalla fine degli anni Novanta, affrontava problematiche conservative legate ai meteriali diversi come legno, tela, cartone, latta. La chiesa di San Matteo di Laigueglia, luogo che ora contiene il meraviglioso cartelame di cui sto parlando, si presenta come unaula a tre navate, sorrette da colonne di pietra nera. La data del 1616 incisa sul portale confermerebbe lidea di un edificio rifatto da poco. Ledificio, arricchitosi dalla seconda metà del XV secolo di vari arredi, fu sostituito da uno nuovo in stile barocco. Nel 1846 per volontà di Giuseppe Musso, venne realizzata la decorazione del prospetto che, dopo accordi presi con la fabbriceria, verrà esposto ogni quattro o cinque anni. Lultimo allestimento documentato risale al 1914. Negli anni che seguirono, il montaggio dello scenario avvenne parzialmente fino al 1953. Si arriva quindi al 2009 dove le parti del Sepolcro sono state accatastate nella cantoria. Con il 2014 riprende la tradizione dellallestimento dellapparato in occasione della Settimana Santa. La struttura del Sepolcro istoriato ideata da Giuseppe Musso, prevedeva larticolazione dellopera su quattro distinti piani verticali e su un piano orizzontale. Unarchitettura che si componeva di 17 elementi, della sovrapposizione di due teleri e di sei teleri che costituivano il fondale. Per quanto riguarda i materiali, le tecniche e le dimensioni posso dire, attraverso le notizie ricchissime tratte dal catalogo, che i teleri sono dipinti a tempera magra con preparazione gessosa su tele di canapa dotate di telai lignei fissi oltre a sagome in legno rivestite di tela e di carta e dipinte a loro volta a tempera. Dal catalogo apprendo, anche, la definizione di Sepolcro istoriato. Col nome di Sepolcro si indica lo spazio della reposizione e viene detto istoriato dal momento che, attraverso sagome dipinte, rappresenta storie della Passione. Il catalogo comprende, anche, notizie sulla vita di Benedetto Musso, secondogenito di Giuseppe che avrà un ruolo importante nel cartelame dellImmacolata Concezione. È lapalissiano quindi, suggerirvi una visita alla Chiesa di San Matteo per ammirarne il Cartelame, qualora vi troviate nei pressi di Laigueglia nella provincia di Savona. Sicuramente uscirete da questa visita arricchiti ancora di più. Serena visione a voi tutti. Paolo Cazzella o della Joie de Vivre |
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