ex-@rt magazine 
oltre l'arte
2014

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario




D’APRÈS RODIN
Scultura italiana del primo Novecento

Dall’11 febbraio al 18 maggio 2014

Roma
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea

Ingresso:
integrato mostra – museo: 12 € intero – ridotto 9,50 €

Orario:
martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30
chiusura il lunedì

Informazioni:
tel. 06/32298221
http://www.gnam.beniculturali.it

Catalogo:
Electa


**************************





AUGUSTE RODIN ATTO PRIMO

Ha lasciato scritto: “Ho sempre tentato, con la mobilità dei muscoli, di rendere i sentimenti intimi.” E ancora: “….il movimento è il passaggio da una posizione a un’altra…….mostra come la prima trapassa insensibilmente nella seconda.” Parlando poi di se stesso dice: “Sono un ponte che unisce due rive, il passato e il presente.”

Sto parlando dell’Artista nato a Parigi nel 1840, Francois Auguste Renè Rodin e il suo pensiero viene ora così magistralmente esposto attraverso una serie di opere sue e dei suoi contemporanei alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma da febbraio a maggio del 2014.

Apparentemente l’esposizione alla Galleria Nazionale potrebbe essere considerata per specialisti. Non è solo per chi Rodin lo conosce già, ma è anche quel famoso “ponte” che il grande scultore francese faceva riferimento tra lui, il passato e il presente. Questa esposizione che esce quasi in concomitanza con l’altra, sempre a Roma, presso il Museo Nazionale Romano (Rodin, il marmo, la vita), si avvale di presenze in mostra che vanno da Medardo Rosso a Giovanni Nicolini a Libero Andreotti a Giovanni Prini fino a Edgar Degas e Arturo Dazzi. Si avvale anche di opere magistrali come La Lupa ferita di Arturo Martini, il Nudo di vecchia di Gustav Klimt, comprendendo un interessante nucleo di disegni acquerellati su carta di Rodin. Il rapporto tra questi artisti e Rodin è stato il più vario. Come sottolinea Stefania Frezzotti in catalogo: “All’inizio del nuovo secolo, Rodin è stato un punto di riferimento quasi obbligato per i giovani scultori…….”. Questi scultori, infatti, cercavano nuove vie espressive, ma tanti di loro, invece, rifiutavano in blocco l’Arte di Rodin per superarlo. In Italia Rodin ebbe un aspetto determinante attraverso il nesso Dante-Michelangelo.

Allo studio e alla raffigurazione che Rodin fece della Divina Commedia, rimando al mio articolo apparso su Motodellamente a marzo del 2013 dal titolo: Un inferno tutto particolare. Così le infinite figure prodotte da Rodin per la Porta dell’Inferno, costituiscono altrettanti prototipi per gli scultori italiani e tra questi del primo Novecento, Libero Andreotti che vivendo stabilmente a Parigi per circa cinque anni, ebbe la possibilità di conoscere le opere di Rodin. Infatti, è sempre la Frezzotti che mi illumina attraverso le notizie prese dal catalogo dell’Electa, Il Miracolo di Libero Andreotti richiama da vicino il Torso di Rodin. Nonostante il pregiudizio nei confronti del Grande Scultore parigino, a proposito di una sua appartenenza all’Impressionismo che durò parecchi anni, in realtà la sua opera è agli antipodi del famoso movimento artistico e il lungo capitolo che Stefania Frezzotti dedica a questo argomento in catalogo è veramente interessante. Dopo la morte di Rodin, avvenuta il 17 novembre del 1917, la scultura italiana, che stava acquistando un proprio carattere, vivrà anche dell’eredità di Rodin e questa eredità sopravvivrà a lungo. Questa mostra ce lo dimostra ampiamente.

Paolo Cazzella o della Joie de Vivre

info@ex-art.it