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CARLO LEVI
La realtà allo specchio
Dal 20 novembre al 12 dicembre 2014
(possibile proroga)
Roma
Galleria Russo
via Alibert, 20
Orari:
lunedì
16.30 - 19.30
martedì – sabato
10.00 - 19.30
Informazioni:
tel. +39.06/6789949
http://www.galleriarusso.it/
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LA REALTÀ E LO SPECCHIO
DI CARLO LEVIÈ stato pittore,
scrittore, medico, antifascista, nato a Torino. Qui una buona
percentuale di voi ha già capito (oltre ad aver letto il titolo) di
chi sto parlando, se poi aggiungo che è l’autore di quel testo
famosissimo: “Cristo si è fermato a Eboli”, allora la percentuale
aumenta. Sto parlando, ovviamente, di quel Carlo Levi (1902 – 1975)
confinato in Lucania ai tempi del fascismo, da qui quel “Lucania” 61’
una tela che misura mt. 18,50x3,20.
Ora, dopo più di vent’anni dalla sua ultima mostra romana a Palazzo di
Venezia e nell’imminenza del quarantennale della sua morte, la
Galleria Russo, oggi sapientemente tenuta dal figlio Fabrizio, di quei
Russo (Ettore e Antonio) che seppero gestirla alla perfezione, ha
inaugurato il 20 novembre del 2014 una cospicua esposizione della
Grande Pittore. Per chi non la conoscesse, la Pittura di Carlo Levi,
nella sua esplosiva carica materica, assume l’andamento di voluminose
onde del mare, assomiglia alle linee di un pentagramma musicale in
movimento. Infatti, la sua pittura è una musica ritmica che assume,
attraverso la colta pittura espressionistica, ora toni accesi, ora più
delicati ma pur sempre virtuosistici. Sono con Daniela Fonti
(Presidente la Fondazione Carlo Levi di Roma) per la richiesta di
istituire un Museo Levi a Roma. Questo studente di medicina, senza
specifici studi accademici, dimostrò un precoce talento pittorico.
Chiaramente, dalla nativa Torino il riferimento maggiore, fu per Levi,
la pittura di Felice Casorati, attraverso un senso dell’immagine
astratta con colori freddi e mentali come afferma, giustamente, Fabio
Benzi in catalogo riccamente illustrato attraverso foto dei suoi
dipinti e anche di quando dipingeva o si incontrava con amici come
Vittorini e Guttuso. Dei dipinti presenti, qui ed ora, nella Galleria
Russo ho apprezzato particolarmente “Nudo con palme” del 1928, i toni
delicati di “Lelle con libro e tazza di tè”, che mi ricordano alcune
pitture di Ottone Rosai. E poi “Nudo con arco” e “Nudo con la sedia”
del 1929. Il più che materico “Nudo femminile” del 1934, quel “Nudo
femminile accovacciato” del 1937. Il bel catalogo della Palombi
Editori presenta alla fine il capitolo sui rapporti tra Carlo Levi e
la Galleria Russo.
Rapporti testimoniati anche da lettere come quella dello stesso Levi,
indirizzata ai Russo, in occasione di una sua esposizione per
l’inaugurazione della galleria “La Gradiva”.
Felice visione.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre
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