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oltre l'arte
2014

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario





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MEMLING
Rinascimento fiammingo
Dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015
Roma
Scuderie del Quirinale
via XXIV Maggio 16

Infoline e Prenotazioni
per singoli, gruppi e laboratori T. +39 06 39967500
per le scuole T. +3906 39967200

Ingresso:
€ 12,00 intero; € 9,50 ridotto

Orario:
domenica  – giovedì dalle 10.00 alle 20.00
venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30
non si effettua chiusura settimanale
la biglietteria chiude un'ora prima

Catalogo:
Skira

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MEMLING: UN PITTORE CRISTIANO

Memling: il più dotato ed eccellente pittore dell’intero mondo cristiano. È proprio così che un dotto di Bruges definì il famoso pittore fiammingo.
Memling, Memling: chi era costui? Hans Memling, che ebbe vita tra il 1435 e il 1494, dispose di una bottega efficiente e ben organizzata. Nell’arco della sua non lunga Vita eseguì un centinaio (questo è il numero che ci è giunto a noi) di pale d’altare, trittici e dittici oltre a trenta ritratti. Considerato tra i più importanti pittori primitivi fiamminghi. Ebbe tra i suoi committenti tanti stranieri, mercanti e banchieri italiani e spagnoli oltre ai ricchi e nobili di Bruges. Sintetizzò quella che era la Pittura di Jan van Eyck e di Rogier Van der Weyden; Vasari nelle due edizioni delle vite 1550 e 1568 afferma essere quest’ultimo il maestro del pittore del quale sto scrivendo. E lo sto facendo, ora perché si è inaugurata un’importante esposizione in quel gioiello che sono le Scuderie del Quirinale. Non è certa l’attribuzione che il Vasari ne fa riguardo al maestro di Memling. Certo, invece, è che questo esemplare pittore introdusse lo sfondo paesaggistico nei ritratti esercitando una certa influenza sulla pittura italiana.
È una mostra ne lunga, ne corta. È una mostra giusta. Nell’ambito di cinquanta dipinti poco più della metà di Hans Memling, si può avere una soddisfacente visione della Pittura dell’artista delle Fiandre. Ma se non c’è certezza di quanto ha affermato il Vasari, è molto probabile che Memling abbia avuto accesso ai disegni di bottega realizzati su modello dei dipinti di Rogier. Questo permise le evidenti citazioni che l’artista di origine tedesca fece. Prima di muoversi per Bruges, Memling molto probabilmente imparò la tecnica dei disegni preparatori di Rogier. Ed è altrettanto probabile che abbia ricevuto la sua formazione a Colonia. Arrivato a Bruges nel 1465, Memling non solo si rese conto di essere in un fiorente centro artistico, ma percepì quello che aleggiava nell’aria, nonostante la morte lo avesse preso nel 1441, sto parlando chiaramente della presenza di Jan van Eyck. E seppur non più in Vita, certo è che Memling venne influenzato da van Eyck. Come non capirlo, così come non accettare l’altra importante infuenza attraverso Petrus Christus, come dire l’artista principale di Bruges. E la visione dei loro lavori portò ad un’attenzione al dettaglio oltre alle più sottili diversità materiche. Si veda ad esempio la consuetudine di collocare iscrizioni illusionistiche sulle cornici dei dipinti. Nelle sue raffigurazioni della Madonna, Memling la colloca spesso in trono all’interno di elaborate strutture architettoniche: un trono a baldacchino, un drappo d’onore di broccato alle spalle della Vergine e un tappeto turco sotto i suoi piedi. E l’influenza di Van Eyck e di Christus è evidente anche nella ritrattistica. E di Christus è anche l’influenza dell’uso del trompe-l’oeil. Al punto che i soggetti sembrano in parte proiettarsi fuori dal dipinto al fine di metterlo in comunicazione con il mondo reale. Nella maggioranza dei casi Memling lavorava su commissione: pale funerarie, dittici e trittici devozionali, altari per gli ospedali, ritratti. Tutte queste notizie che vi sto trasmettendo le ho riprese dal voluminoso catalogo attraverso gli scritti di Till-Holger Borchert che oltre ad essere il curatore del Memling Museum di Bruges è studioso di livello internazionale dell’arte fiamminga del XV secolo e con questa mostra intende dimostrare come la pittura italiana fosse influenzata dai dipinti fiamminghi importanti, in particolar modo quelli di Hans Memling. Ma nel catalogo ci sono anche interventi utili di Barbara G. Lane che si occupa della vita e delle opere, di Paula Nuttall e di Federica Veratelli che insieme al Borchert si occupano del rapporto di Memling e della pittura italiana.
Ma come sempre le parole stanno a ‘zero’, se non si fanno seguire dalla visibilità e nel mondo dell’Arte questo è un concetto importante. Infatti nel vedere da vicino le opere di Memling ho ritrovato quello che vi ho scritto e tanto altro ancora potrete scoprire attraverso una attenta, serena e non frettolosa visione dell’intera mostra. È per questo che ancora una volta, scusatemi se mi ripeto, invito voi tutti ad avere il tempo necessario per poter meglio assorbire ed essere assorbiti dalla colta pittura del grande Artista fiammingo.

Splendida visione a voi tutti.
Paolo Cazzella
o della Joie de Vivre


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