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oltre l'arte
2014

Beni Culturali - Mostre
Mostre - Sommario




I BASSIFONDI DEL BAROCCO
La Roma del vizio e della miseria
Dal 7 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015

Roma
Accademia di Francia
– Villa Medici -

Informazioni:
tel. 06/67611

Orario:
da martedì a domenica
11,00/19,00

Biglietto:
Euro 12 (ridotto 6)
comprensivo di visita guidata alla Villa e ai giardini

Catalogo:
Officina Libraria in italiano e francese



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BAROCCO “TRUCIDO”

Si è aperta a Villa Medici, sede dell'Accademia di Francia a Roma, una mostra singolare per il nome ed il contenuto: si chiama “ I bassifondi del Barocco. La Roma del vizio e della miseria” ed espone una cinquantina di quadri dipinti nell'arco del XVI secolo.
Generalmente quando si osserva un'opera d'arte antica si valutano la bellezza dei volti, l'eleganza delle figure, il paesaggio, il colore. il chiaroscuro, nel caso della nostra mostra invece ciò che collega i quadri esposti, di svariati autori, è il crimine, la violenza, il furto, la prostituzione, la mendicità ed altri momenti della vita sordida della Roma del '600, aspetti che spesso non si colgono al primo sguardo sui dipinti.
Secondo quanto dichiarano le curatrici la mostra esamina “il lato oscuro e indecoroso della Roma barocca” e attraverso le opere dipinte da artisti, anche di grande fama come Lanfranco, Bartolomeo Manfredi, Dirck Van Baburen, Peter Van Lear, Simon Vouet, Jan Miel, passa in rassegna vizi, perdizioni, malefatte della Roma barocca ben lontana dalla Roma della Controriforma, della Chiesa trionfante, della magnificenza delle grandi famiglie principesche.
Il percorso espositivo è articolato in varie sezioni che analizzano il mondo del vizio, della miseria, delle taverne, dei tanti artisti, specie di origine nordica, che facevano della trasgressione la loro bandiera come i Bamboccianti, specialisti nella pittura di genere di ambienti piccoli e poveri, e i Bentvueghels, artisti del Nord Europa riuniti in una sorta di associazione che si contrapponeva alla paludata Accademia di San Luca e si articolava su riti di iniziazione e di appartenenza basati su allegre bisbocce ad alta gradazione alcolica.
La mostra si apre con “il soffio di Bacco” che espone quadri che coinvolgono mitologia, attualità e vino; un dipinto desta in particolare grande curiosità, è del Lanfranco e rappresenta un uomo quasi nudo sdraiato su un letto con un gatto. Quale ne è il significato? Cosa voleva esprimere un pittore certamente non alternativo come il Lanfranco?. “Bacco, tabacco e Venere” mostra le immagini di alcuni pittori Bentvueghels, “La taverna dissoluta” svela interni di taverne con bari, cortigiane, spadaccini” e così pure “Divertimenti e inganni” con la “Buona Ventura” di Simon Vouet. “disordini e violenze” parla di risse e assalti con quadri opera dei Bamboccianti. “i ritratti dei margini” mostra mendicanti e zingare dipinti con mirabile realismo.
L'esposizione si chiude con “la taverna melanconica: meditare sui piaceri” e “Roma insolentita” con altre scene di taverna con avventori che fanno musica con vari strumenti e paesaggi con piccole figure che solo ad un esame attento rivelano persone intente ad attività eufemisticamente definibili scorrette.
E' una mostra molto originale che fa pensare in quanto espone dipinti in gran parte noti ma li esamina con un occhio particolare inteso a svelare vizi e miserie dell'umanità dei bassifondi della Roma del '600. In occasione della mostra si può anche visitare la Villa costruita a metà '500 per il Cardinale Ricci da Montepulciano e passata poi ai Granduchi di Toscana Medici e Lorena e nel 1803 acquisita da Napoleone con uno scambio con la Granduchessa Elisa, sua sorella, con il Palazzo Mancini al Corso allora sede dell'Accademia di Francia fondata nel 1666 da Luigi XIV e dal Colbert.

Roberto Filippi

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