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oltre l'arte
2013

Beni Culturali - Mostre
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LA DONAZIONE DI ENRICHETTA HERTZ 1913-2013
Segno del mio amore verso il paese che tengo in sì alta stima


Dall’8 marzo al 23 giugno 2013

Roma
Galleria Nazionale d'Arte Antica di Palazzo Barberini
via Quattro Fontane 19

Orario:
dal martedì alla domenica
dalle 8.30 alle 19.00

Biblioteca Hertziana
via Gregoriana 28

Tel. 06/69993 227
http://biblhertz.it.mpg.de/it/





HENRIETTE HERTZ O DELL’AMORE PER L’ITALIA

Tra le iniziative che la Bibliotheca Hertziana ha confezionato per festeggiare i cento anni della sua nascita c’è pure quella, a mio avviso importante e considerevole, della pubblicazione dei volumi che ne ripercorrono l’intera storia. Nella realtà si tratta di due volumi curati dalle due direttrici. Il primo confezionato da Sybille Ebert – Shifferer, il secondo volume, che uscirà in autunno, curato da Elisabeth Kieven. Inoltre il catalogo della Silvana editoriale a cura di Sybille Ebert – Shifferer e Anna Lo Bianco. In quest’ultimo superate le pagine che raccontano chi fosse Henriette Hertz, colei che dette origine alla futura biblioteca, si arriva a quella che fu l’idea primigenia della biblioteca.
Per Henriette, cultrice della storia del rinascimento italiano e di Roma (che amò per tutta la vita), il problema di reperire libri d’arte, specie a Roma, fu molto grosso, soprattutto nel periodo della sua vita, che si vide interessata a preparare una monografia sul Pinturicchio che non porterà mai a termine. Non potendo sopportare la negazione alle donne di essere ammesse nelle biblioteche scientifiche, dal 1907 inizia a raccogliere libri di storia dell’arte e pagando un bibliotecario inizia a far vivere la Bibliotheca. Dopo cinque anni e lunghe trattative, anche con l’Istituto Storico Germanico di Roma, l’ Hertziana viene aperta per la prima volta agli studiosi. Ma oltre alla raccolta di volumi per formare la futura Bibliotheca, la Hertz amava l’arte italiana e facendosi consigliare sia da Jean Paul Richter che da Giovanni Morelli, acquista opere meritevoli come ampiamente dimostrato nella splendida esposizione della Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini, aperta fino al 23 giugno 2013. La Hertz studia metodicamente la Lombardia, l’Umbria, Venezia e Roma. Visitando le chiese di Spello prende nota, fa disegni.
Nella raccolta esposta a Palazzo Barberini la punta di diamante è l’”Annunciazione” di Filippo Lippi, ma c’è anche un’opera attribuita a Giulio Romano e poi tanto altro ancora. Ma ora che l’Istituto è stato riaperto, l’obiettivo è che torni ad essere quel punto d’incontro tra studiosi.
L’Istituto di ricerca, non lontano dalla Scalinata di Trinità dei Monti, conserva testimonianze archeologiche risalenti ai giardini di Lucullo (117 – 56 a.C.). Eretto verso la fine del XVI secolo dal pittore Federico Zuccari fu, successivamente, ampliato e ristrutturato varie volte. Dal momento però, che Palazzo Zuccari conta quattro edifici, tra cui una delle costruzioni più moderne della capitale il nuovo edificio della biblioteca, passeggiare attraverso gli edifici dell’Istituto, diviene un’escursione attraverso i tempi. Si percepisce subito che qui si è sempre insegnata, collezionata e studiata, l’arte. Da Lucullo che sembra possedesse un’importante biblioteca a Zuccari che consacrò con il suo palazzo alla promozione e alla formazione di giovani artisti fino ad arrivare ad Henriette Hertz che contribuì con il suo lascito allo “studio dell’arte e della cultura”. Dulcis in fundo, sotto l’egida della Società Max Planck, la Bibliotheca Hertziana è diventata un eccellente centro di documentazione sull’arte italiana di fama internazionale. I pochi reperti archeologici (i resti dei giardini di Lucullo) datano l’inizio della storia di tutto il complesso dove sarebbe sorta la Bibliotheca Hertziana. Nel 1590 il pittore e teorico Federico Zuccari affitta un terreno tra via Gregoriana e via Felice (oggi via Sistina). Costruisce così una casa d’artista, il palazzo residenziale e un giardino, per entrare in quest’ultimo, da via Gregoriana, si accedeva attraverso il monumentale portone d’ingresso, costituito da un mascherone dalle ampie fauci. Zuccari però non pensava di creare un luogo per se e la sua famiglia, ma anche per ospitare giovani artisti, poveri e forestieri. Da allora, dopo Zuccari diversi e prestigiosi inquilini abitarono il palazzo e dal 1888 venne ad abitare Henriette Hertz che successivamente rilevò l’intero palazzo.
Oggi la biblioteca contiene quasi 300.000 volumi e comprende anche una preziosa sezione di libri rari. La fototeca possiede oltre 800.000 fotografie negativi e immagini digitali sull’architettura italiana e ogni forma d’arte.
In quello che vado scrivendo, soprattutto sul mondo dell’arte, spesso mi ripeto e pur apparendo a volte lapalissiano, mi vedo costretto a ripetere anche qui quello che più volte ho scritto. Sebbene abbia cercato di mettere più notizie e abbia potuto trascrivere la storia di tutto il complesso Zuccari, non bastano le parole per poter meglio riportare le sensazioni che ho avuto nel visitare l’intero complesso architettonico. Ho potuto, infatti, percepire quell’atmosfera che tanti anni fa godeva Enrichetta. Mi auguro che queste parole possano incentivare la conoscenza di voi tutti attraverso una doverosa visita e frequentazione della Bibliotheca.
Ricca e godibilissima visita per chi lo vorrà.

Paolo Cazzella o della Joie de Vivre



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