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LICHTRAUM Cristiano Tassinari Dal 19 maggio al 30 luglio 2011 Roma First Gallery via Margutta 14 Tel. 06/3230673 http://www.firstgallery.it/
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LA ZONA GRIGIA Ricerca e sperimentazione sono le linee portanti, i codici fondamentali di un artista in ogni tempo e in ogni luogo; ma più che mai per un artista, oggi, nel tempo convulso e complesso che viviamo sono una assoluta necessità quasi fisica prima che etica. Cosè un uomo oggi e di che vive? Quali le aspettative e quali le speranze su cui fondare non dico un futuro ( troppo lontano per unumanità così poco solida) ma almeno un presente che viva di qualche concretezza? Una volta la società umana viveva intorno allartista e lo determinava, e lartista ricambiava odio e amore scoprendo e rideterminando il suo ambito: fatti, passioni, memorie, materie. Oggi lo chiamano, il mondo, villaggio globale, ma è una illusione letteraria, non è un villaggio in cui ritrovare facce sentimenti e abitudini: è un pianeta sconosciuto, è una galassia indeterminata che si scompone e ricompone continuamente. Continuità, tradizione sono umane conseguenze che non ci appartengono più. La materia di un artista è magma in continua trasformazione, è elemento che ricerca ossessivamente qualità, appartenenza, determinazione di uno spazio e di un tempo tutto da ricreare e investigare. Questo senso di incompletezza attraverso mobili flussi e riflussi estetici, nellusare materie alterne e instabili è lampante nellopera di Cristiano Tassinari. E direi, questa mobile ambivalenza, questo sfuocare e diluire apparizioni ed eventi ne è la cifra essenziale e sincera. Tutto appare e si concretizza per un istante per poi ricondensarsi in altro e altrove. Il qui e adesso, hic et nunc di antica e nostalgica memoria, è un sogno di stabilità e certezza che non ci appartiene più: chi si inganna o sogna di esserci ancora dentro spaccia solo muffe accademiche o eleganze pseudo manieriste che puzzano di mummia. Il tempo delle nuove certezze è di là da venire. Siamo tutti in attesa del nuovo Rinascimento che forse non verrà mai perché abbiamo disfatto luomo e la sua anima, il suo Olimpo e il suo inferno, ed è difficile rifar tutto daccapo: linnocenza è perduta. Adesso viviamo nel limbo dei sogni, dei presentimenti, una figura ci appare, unaltra si sovrappone: così gli elementi pittorici in Tassinari, stesure ora dense ora interrotte si alternano a strutture oggetti ed evocazioni plastiche che hanno appunto (come disse un famoso scrittore) materia e sostanza del sogno. Un sogno interrotto e ripreso, ingannevole e sfumato, in attesa di una nuova realtà su cui poggiare i piedi. Luigi M. Bruno |
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