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LUCA GIORDANO 1634 - 1705 Napoli
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LUCA
GIORDANO: PITTORE DI CORTE Luca "fa presto" torna a casa. Dal prossimo 3 marzo nelle due sedi napoletane di Capodimonte e del Castello di Sant'Elmo si terrà una grande mostra internazionale dedicata al pittore partenopeo che gestì la transizione tra il barocco e il rococò e che fu, a cavallo tra la fine del '6OO e il primo '700, uno dei più illustri artisti del suo tempo, indiscusso caposcuola, pittore della Corte Spagnola, conteso tra i più importanti committenti dell'epoca. Luca Giordano nacque a Napoli nel 1634, iniziò presto il suo apprendistato nella cerchia del celebre pittore caravaggesco Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto; viaggiò per l'Italia entrando in contatto con le scuole di pittura di Roma, Firenze, Venezia, ritraendone utili suggerimenti per la sua opera che ebbe sempre un alternarsi tra l'originario naturalismo caravaggesco della sua giovinezza e le esperienze ricavate dalle successive frequentazioni; fu in contatto con Poussin e Pietro da Cortona che ebbero su di lui influssi classicisti e barocchi. Operò moltissimo a Napoli e a Firenze tanto che la sua leggendaria capacità di lavoro gli meritò il soprannome di "Luca fa presto" senza peraltro che la velocità andasse a scapito della qualità. Per dieci anni, dal 1692, fu alla Corte del Re di Spagna dipingendo decine di tele per le varie residenze reali, chiese e monasteri: tornato a Napoli lavorò per committenze religiose compresa la Certosa di San Martino, fu anche a Roma dove dipinse una tela per la Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani in via Giulia. Carico di onori e di gloria mori nel 1705 ma il suo influsso perdurò per tutto il XVIII secolo giungendo sino alle soglie del neoclassicismo guidando il lento evolversi dalla trionfante pittura barocca al lieve ed etereo rococò. In mostra sono previsti 120 dipinti e 60 disegni provenienti da raccolte private e da musei dl tutto il mondo disposti in ordine cronologico dagli anni della giovinezza alla maturità, dai due soggiorni fiorentini al decennio spagnolo fino alle ultime opere nei primi anni del '700 eseguite con tocco luminoso e fantastico che anticipa il. rococò. Gran parte delle opere saranno esposte sotto le possenti volte dei sotterranei di Sant'Elmo con un allestimento non invasivo, parte nel Museo di Capodimonte comprendente la dotazione del museo stesso e grandi tele provenienti da chiese napoletane. Accanto alla mostra sono previste numerose attività culturali, anche per giovani, ed un nutrito numero di. concerti di musica d'epoca. Dopo Napoli la mostra si sposterà a Vienna e a Los Angeles. Roberto Filippi |