ex-@rt magazine |
|
Roma Catalogo: Artemide |
L'ELEGANZA
DI PUBLIO MORBIDUCCI A circa un anno di distanza dalla mostra ospitata all'Accademia di S. Luca, Giuseppe Bertolani e Raffaele Cecora, ripropongono presso la galleria di via Giulia l'opera eclettica di Publio Morbiducci (1889-1963), artista che passò con disinvoltura e perizia dalla scultura monumentale alla medaglistica, dalla grafica alla pittura, evidenziando creatività ed eleganza. Allievo dell'Istituto di Belle Arti di Roma e del Museo Artistico Industriale, Morbiducci viene notato da Duilio Cambellotti che lo induce a dedicarsi alle arti applicate. Appena trentenne l'artista collabora con Angelo Zanelli nella esecuzione dei modelli del fregio per l'Altare della Patria. Nel corso degli anni Venti Morbiducci è impegnato nella realizzazione di numerose medaglie commemorative e nella progettazione di monumenti pubblici; ricordiamo in questa sede la fontana in Piazza del Viminale (1924), la fontana in Piazza della Cancelleria (1930), il monumento al Bersagliere in Piazza di Porta Pia, forse la sua opera più nota. Pur muovendosi nel solco delle esperienze cambellottiane, Morbiducci fa sua, rinnovandola e traducendola in stilemi modernisti, la lezione degli antichi: dall'eleganza apollinea della scultura greca al vigore statuario dell'opera michelangiolesca non disdegnando movenze e atmosfere tipiche del decò internazionale. Nella pittura come nel disegno si accentua la sua inesauribile vena espressionista, ribadita dalla linea sicura e vigorosa che definisce e rivela sensazioni psicologiche e ambientali, soprattutto nei ritratti. Ma l'aspetto più interessante va ricercato nella sua sterminata produzione grafica. Studi preparatori, bozzetti appena tratteggiati e le incisioni costituiscono l'universo previlegiato di questo artista che riesce ad esaltare e qualificare con linea severa e tagliente aspetti inediti di una realtà che lentamente si lascia svelare nei suoi tratti meno appariscenti e pure intessuti di eroica poeticità. Roberto Cristini |