ex-@rt magazine 
oltre l'arte n. 0
settembre - dicembre 2000
Beni Culturali - Mostre
beni culturali bordline contemporanea


Lucas Cranach il Vecchio,
Decollazione di San Giovanni Battista (1515)

ULTIMI FIORI DEL MEDIOEVO

Roma
Palazzo Venezia
via del Plebiscito, 118
Dal 24 novembre 2000 al 7 gennaio 2001
Tel. 06/69994241

Orario: tutti i giorni 10.00 - 19.00.
Chiuso il lunedì.
Biglietto: intero 12.000, ridotto 9.000, ridotto di legge 8.000

Catalogo: Muzeum umêní Olomouc
L. 65.000

Visite guidate: tel. 06/87136797 - 90080027

ULTIMI FIORI DEL MEDIOEVO

Ultimi fiori del Medioevo è il suggestivo titolo di una mostra che si tiene a Palazzo Venezia e che riguarda l'ultima malinconica stagione del gotico che stava spegnendosi sotto l'incalzare delle nuove tendenze artistiche facenti capo al rinascimento italiano. Quest'ultimo, rifacendosi all'antico e ispirandosi all'arte greco-romana, poco considerava le forme artistiche che l'avevano preceduto e lo stesso nome di "gotico" cioè barbaro è indice del disprezzo con cui gli umanisti trattavano pittura, scultura, architettura, di un mondo per loro estraneo ed ostile. L'arte rinascimentale si spinse per l'Europa ma in molte contrade appartate si continuò ancora nostalgicamente ed esprimersi nelle forme del gotico fiorito. Nella Moravia, posta nel cuore dell'Europa centrale, ora Repubblica Ceca, convergevano molti influssi artistici: italiani per i legami religiosi con Roma, fiamminghi, tedeschi ed anche residui della cultura bizantina e dell'Europa orientale. La Mora via fu per secoli al centro di lotte fra i suoi vicini, i sovrani di Polonia e di Boemia, fino a cadere sotto il dominio boemo per entrare poi nell'impero austriaco con il quale rimase fino al 1918. Fu teatro anche di lotte religiose in quanto, agli inizi del '400, vi fiorì l'eresia di Huss, un antesignano della Riforma protestante, che finì sul rogo, ma che dette origine a guerre sanguinose che devastarono la regione; il suo centro principale Olomouc fu sede di una brillante corte vescovile che per ricchezza e cultura non fu seconda ad altre corti europee. Nella mostra, attraverso oltre cento opere esposte, vengono esaminate le varie forme artistiche morave, da quelle con timide aperture al gusto rinascimentali le come il gruppo scultoreo "Monte degli Ulivi" alle sgraziate iniziali prospettive della "Messa di San Gregorio" ad opere di pretto stile gotico con fondo oro e figure allungate e composte. La pittura fiamminga inizia ad influenzare gli artisti locali sin primi decenni del '400 e in mostra sono presenti dipinti del tedesco Lucas Cranach il Vecchio che già risentono della lezione rinascimentale. Particolarmente nutrita è la componente dei lavori d'oreficeria con l'esposizione di numerosi reliquiari gotici bellissimi e di complicata lavorazione; molte le statue lignee policrome così comuni nel panorama artistico dell'Europa settentrionale e centrale. Interessantissima una coppa aurea con incastonate monete d'oro romane espressione del gusto artistico ed estetico dell'umanesimo; numerosi codici attestano la grande raffinatezza nell'arte miniaturistica raggiunta dagli artigiani locali. Una mostra particolarmente apprezzabile perché espone opere molto lontane da quanto siamo in uso vedere nei nostri musei.

Roberto Filippi