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BOLDINI E GLI ITALIANI DI PARIGI Tra realtà e impressione Dal 14 novembre 2009 al 14 marzo 2010 Roma Chiostro del Bramante Arco della Pace 5 Orario: dalle 10.00 alle 20.00 lunedì chiuso Informazioni: Tel. 06/68809035 www.chiostrodelbramante.it |
LES ITALIENS DE PARIS Tra la
fine della guerra franco-prussiana e la caduta del
Secondo Impero, nel 1871, e lo scoppio della Prima Guerra
Mondiale, 1914, si ebbe in Europa un periodo di pace, di
grande progresso e di sviluppo industriale ed economico,
sembrava che la scienza stesse preparando per il genere
umano una sorta di età delloro e che bastasse poco
per raggiungere la felicità; questi anni vennero
definiti la Belle Epoque in nostalgico
contrasto con il nome sinistro della Grande Guerra.
NellEuropa ricca e spensierata, almeno nei suoi
ceti abbienti, la fonte a cui tutti si abbeveravano era
Parigi, metropoli fascinosa e gaudente che ospitava le
più avanzate mode del momento ed era un laboratorio
artistico e letterario che irradiava la sua influenza in
ogni angolo del mondo civile. In particolare la pittura,
sia ufficiale che dellavanguardia degli
impressionisti, attirava aspiranti artisti da ogni parte
e molti erano gli italiani che andavano a Parigi per
imparare e confrontarsi e che in molti casi vi rimanevano
stabilmente; il soggiorno francese era considerato un
momento particolarmente formativo della propria arte. Tra
gli Italiani di Parigi spiccano tre nomi che seppero
acquistarsi una grande notorietà: Boldini, De Nittis,
Zandomeneghi. Inizialmente soprattutto i primi due si
prestarono a lavorare per il mercato artistico locale che
secondava i gusti borghesi e sfornava paesaggi e scene di
genere per lo più in costume settecentesco, in
particolare si distinse il Boldini che seguiva la maniera
del Fortuny. Successivamente si dedicarono a ritrarre la
Parigi contemporanea dipingendo scorci paesistici,
boulevards, caffè, carrozze, signore eleganti.
Zandomeneghi si accostò allimpressionismo
mantenendo però una sua individualità nelluso del
colore, dai suoi detrattori definito
veneziano con tratti di realismo, a sua volta
il De Nittis si caratterizzò per un suo stile
accattivante, piacevole e luminoso con suggestivi
chiaroscuri. Accanto ai tre grandi per periodi più o
meno lunghi soggiornarono a Parigi altri pittori come
Antonio Mancini e Vittorio Corcos già allievo del
Morelli e poi pittore accademico nellItalia
umbertina. Negli ultimi decenni dell800 il Boldini
si specializzò in ritrattistica effigiando le
protagoniste della vita mondana parigina distinguendosi
per leccezionale abilità tecnica, per luso
del colore, per le linee dolci, che ne fecero un maestro
nellinterpretazione delleleganza femminile
che egli riuscì addirittura a condizionare. I tre
Italiens morirono a Parigi, il De Nittis giovane nel
1884, il Zandomeneghi nel 1917, il Boldini quasi
novantenne nel 1932. Ma il loro mondo era scomparso
travolto dagli eventi sociali ed economici seguiti alla
Grande Guerra e, dal punto di vista artistico, dal
sorgere delle Avanguardie che demolirono la figura,
annullarono il disegno, scomposero il colore relegando
nel dimenticatoio le atmosfere raffinate, eleganti,
luminose del Boldini. Roberto Filippi |
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