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2012

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario



ATTESA NON CERCA PIU' RISPOSTE, 2012
olio su tela, cm 210x200

Roma
Palazzo Valentini

Claudia Bellocchi

GESTAZIONE

Dal 23 aprile al 3 maggio 2012

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Ex-art

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personale

Catalogo



ONDE SI INFRANGONO SUGLI SCOGLI CHIUSI DEI SOGNI, 2012
olio su tela, cm 138x180

“GESTAZIONE”: FEMMINILE ODISSEA DI CLAUDIA BELLOCCHI

Con “Gestazione” l’artista italo-argentina Claudia Bellocchi intende percorrere l’oscuro e al contempo solare, affascinante viaggio nel profondo dell’universo femminile, viaggio che si dipana e si decodifica con l’uso folgorante, stravolgente del colore con le sue qualità ora di violenta immediatezza, ora di misteriosa sotterranea evocazione.
L’artista nell’uso dei colori elementari, assoluti, realizza una pittura irruente, apparentemente irriflessiva, tra “fauve” e apocalittica, ma che con coraggio e disarmante sincerità illumina crudeli e squisite rivelazioni dell’Es femminile. Naturalmente la sessualità è qui nel pieno del suo strapotere immaginifico, quasi una smisurata divinità primordiale a cui si sacrifica la centralità del desiderio erotico ma anche la scoperta del mondo come appartenenza di sé e di sè al mondo, in una totalità cosmica che atterrisce e innamora.
Così l’Odissea al femminile si manifesta e conclude per tappe o soste decisive, quasi un viaggio iniziatico che come per l’umana gestazione dall’oscuro, nascosto alimentarsi, matura e si realizza nel sole e nel sangue dell’eterno nodo esistenziale.
Nell’ “Ardore dell’Es” il fuoco irresistibile della prepotente sessualità primigenia che divora cielo e terra; in “Senza nome” l’oscuro protagonista che muove i fili nascosti e irresistibili (il “doppio” Jekyll-Hyde o la Bestia a cui soggiace la Bella nella sua favola antica?).
“Tra me e me” la fanciulla (bambola? prostituta? mènade?) è nel candore, ancor più nell’innocenza assoluta, spavalda e infantile, di un eros generoso e appassionato ad onta di ogni artificio e finzione seduttiva.
Nell’ “Attesa non cerca più risposte” il viaggio si fa acquatico e lunare nella celata intuizione d’un misterioso concepimento.
Nel buio della caverna che adombra e nasconde il miracolo stesso dell’amore e della vita, dipanando corporee e astrali emozioni, l’artista ci conduce infine nella stanza riposta del suo totale proporsi, quasi impudica confessione di sé e del mondo che le appartiene come dono e come consapevole conquista.

Luigi M. Bruno



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