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2012

Beni Culturali - Mostre
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Sommario


Roma
Palazzo Valentini

Claudia Bellocchi

GESTAZIONE

Dal 23 aprile al 3 maggio 2012

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Ex-art

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personale

Catalogo

TRASMUTAZIONI GESTAZIONALI

Un’opera ricca di materia pittorica è simile ad un pentolone alchemico, dove il magma cromatico si mescola o rimane nella sua unicità, trovando la giusta collocazione e rispecchiare l’equilibrio pensato dall’artista. Nel caso di Claudia Bellocchi le tele non si limitano alla “bella raffigurazione”, ma agiscono sotto una forte carica fisica, mossa e filtrata dall’inconscio, dando vita a spazi frenetici.

Claudia Bellocchi non raffigura il reale, ma attraverso la realtà trasmuta l’Io, nella brutalità delle immagini tracciate sulla tela e non può essere più appropriato raccogliere le opere sotto il titolo di Gestazioni, esaltando la prerogativa femminile del partorire, ma anche gestazione come gesto.

Una brutale espressività che alterna ampie stesure di colore a graffianti pennellate, come viene offerto in Occhi che guardano, simili a primordiali raffigurazioni propiziatorie, nell’attimo della trasmutazione.

Gestazione come il gesto che consegna alla pittura la dimensione emozionale per una comunicazione immediata e viscerale. Stesure di colore ampie o interrotte da altre dense quasi incrostate in un percorso categoricamente fedele all’autenticità in cui consapevolezza e veridicità sono tanto sofferte quanto agognate.

La pittura di Claudia Bellocchi è un medium per addentrarsi nel mondo femminile partendo dalla dimensione primigenia fino a giungere alla consapevolezza adulta di una condizione che nel sociale a volte è ancora esposta a pregiudizi, rifiuti e violazioni, come viene ben sintetizzato nella tela Tra me e me, in un continuo ammonimento al non soffermarsi al primo incontro visuale.

g.l.

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