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DAMIEN HIRST "The Complete Spot Paintings, 1986-2011 Roma Gagosian Gallery via Francesco Crispi 16 dal 12 gennaio al 10 marzo 2012 Info: tel. 06/42086498 http://www.gagosian.com/ |
HIRST E IL PALLINISMO Damien Hirst: post-post-post puntinista (fuori tempo massimo!) o epigono pentito della Optical-art? (anni 60, vedi: Vasarely). Lui ama definirsi in modo più semplice (nessun artista riconosce obblighi di discendenze): ..Un colorista che ha sempre amato il colore. Troppo semplice; ogni pittore ama e si concretizza nel colore. Cè qualcosaltro da dire. Cè il colore effuso di Renoir, cè il colore convulso di van Gogh, cè il colore sedimentato di Rothko, cè il colore sezionato di Mondrian e così via. Cè il colore, per parlar di paternità, computerizzato diremmo oggi ,di un Seurat (quello delle pulci colorate diceva sprezzante Gauguin). Mi dispiace per Hirst ma il padre, volente o nolente, è il vecchio Georges, maniaco dellapplicazione metodica e scientifica del colore. La stessa mania con cui Hirst dispone i suoi spazi calibratissimi, misuratissimi Spazi angosciosi nella loro equidistante staticità eppur vibranti di una inquietante vitalità elettrica, anzi elettronica. Il puntinismo, o se preferite il pallinismo di Hirst sa di impulsi elettromagnetici, di pixel da computer. Una vibrazione di micro e macro cellule cromatiche che rimanda ad una ispirazione più che sanguigna e viscerale ( non sia mai!) ad una intelligenza raffreddata nel raziocinio matematico. Il complesso degli SPOT PAINTINGS di Hirst, percorso monumentale (300 dipinti !) esposti in contemporanea in tutte le gallerie Gagosian del pianeta, è la completa e serrata manifestazione dellinvadente tecno-elettro scientismo che trionfa sui molti terreni della creatività odierna. Fiducia, fede anzi, incrollabile nellartista più che geniale demiurgo piuttosto ingegnere di periodi e spazi intercellulari. Più Mondrian che Michelangelo. Linvestigazione dellartista trova in Hirst lultimo appassionato discepolo del numerismo pitagorico, dellatomismo dei filosofi greci. Ma niente più slanci romantici: la strutturazione è rigorosa e conseguente. Le micro-macro cellule dellartista recano ognuna il loro fardello cromatico, il loro peso specifico e la loro predisposta quantità di luce. Tutto è calcolato con tale rigore che un puntinista del tempo che fu al confronto appare un delirante bohémien. Il mosaico o tapisserie dautore è pronto per trasportare il necessario messaggio energetico, enigma di cifrario alieno. Il resto è silenzio. Il silenzio di un computer spento. Luigi M. Bruno
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