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PITTORE E FUNZIONARIO
Sebastiano Lucani detto “del Piombo” deve
il suo soprannome all’incarico di preposto alla piombatura delle Bolle
Pontificie; ufficio assegnato come prebenda a favoriti della Curia
Papale per fornir loro una sicura base finanziaria. Ma l’attività
prevalente del Lucani fu quella di pittore, come di può ben notare nella
mostra su di lui che si tiene a Palazzo Venezia. Sebastiano nacque a
Venezia nel 1485, fu alunno di Giovanni Bellini e fortemente influenzato
dallo stile del Giorgine da cui trasse la monumentalità della figura.
Giunse a Roma nel 1511 nella corte fastosa dei papi rinascimentali e
affrescò per Agostino Chigi alcune lunette della Villa della Farnesina
assorbendo chiari influssi raffaelleschi che si notano anche in alcuni
ritratti che dipinse nello stesso periodo; si ispirò invece a
Michelangelo con figure che grandeggiano isolate nella monumentale
“Pietà”di Viterbo e nella possente “Flagellazione” affrescata in San
Pietro in Montorio a Roma. Più raffaellesca è la “Resurrezione di
Lazzaro” dipinta per il Cardinale Giulio de’ Medici e la decorazione, a
cui concorse, della “Sala dei Pontefici” in Vaticano; dello stesso
periodo è lo splendido ritratto di “Andrea Doria”, ora nel palazzo del
Principe a Genova, con il vecchio ammiraglio che guarda fieramente verso
lo spettatore. Il Sacco di Roma del 1527 interruppe, come per molti
altri artisti, l’attività del Luciani che si spostò per lavoro a Orvieto
e Venezia, tornato a Roma ebbe la carica da cui gli derivò il
soprannome; negli anni seguenti fu colto da una specie di crisi mistica
che lo portò a dedicarsi per lo più alla pittura religiosa di cui
restano esempio vari “Cristo Portacroce” ora disseminati in diversi
musei e la “Pietà” ora a Siviglia dipinta con senso di drammaticità,
devozione, larghe pennellate di colore e violenti lampi di luce. Nel
1547 Sebastiano del Piombo morì a Roma.
Roberto Filippi |
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