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2008

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




SEBASTIANO DEL PIOMBO 1485-1547
Dall’8 febbraio al 18 maggio 2008

Roma
Palazzo Venezia

Orario:
dalle 10.00 alle 20.00
lunedì chiuso

Venerdì, sabato e domenica su prenotazione
Tel. 06/68192230

www.sebastianodelpiombo.it


 

PITTORE E FUNZIONARIO

Sebastiano Lucani detto “del Piombo” deve il suo soprannome all’incarico di preposto alla piombatura delle Bolle Pontificie; ufficio assegnato come prebenda a favoriti della Curia Papale per fornir loro una sicura base finanziaria. Ma l’attività prevalente del Lucani fu quella di pittore, come di può ben notare nella mostra su di lui che si tiene a Palazzo Venezia. Sebastiano nacque a Venezia nel 1485, fu alunno di Giovanni Bellini e fortemente influenzato dallo stile del Giorgine da cui trasse la monumentalità della figura. Giunse a Roma nel 1511 nella corte fastosa dei papi rinascimentali e affrescò per Agostino Chigi alcune lunette della Villa della Farnesina assorbendo chiari influssi raffaelleschi che si notano anche in alcuni ritratti che dipinse nello stesso periodo; si ispirò invece a Michelangelo con figure che grandeggiano isolate nella monumentale “Pietà”di Viterbo e nella possente “Flagellazione” affrescata in San Pietro in Montorio a Roma. Più raffaellesca è la “Resurrezione di Lazzaro” dipinta per il Cardinale Giulio de’ Medici e la decorazione, a cui concorse, della “Sala dei Pontefici” in Vaticano; dello stesso periodo è lo splendido ritratto di “Andrea Doria”, ora nel palazzo del Principe a Genova, con il vecchio ammiraglio che guarda fieramente verso lo spettatore. Il Sacco di Roma del 1527 interruppe, come per molti altri artisti, l’attività del Luciani che si spostò per lavoro a Orvieto e Venezia, tornato a Roma ebbe la carica da cui gli derivò il soprannome; negli anni seguenti fu colto da una specie di crisi mistica che lo portò a dedicarsi per lo più alla pittura religiosa di cui restano esempio vari “Cristo Portacroce” ora disseminati in diversi musei e la “Pietà” ora a Siviglia dipinta con senso di drammaticità, devozione, larghe pennellate di colore e violenti lampi di luce. Nel 1547 Sebastiano del Piombo morì a Roma.
La mostra in Palazzo Venezia ha carattere eccezionale in quanto è la prima rassegna monografica relativa all’artista ed è stata patrocinata dalle Soprintendenza Speciale al Polo Museale Romano unitamente alla Gemaldegalerie di Berlino. Le opere esposte sono una ottantina tra tavole, ritratti, disegni preparatori, piccoli dipinti su lavagna oltre ad alcuni quadri di suoi contemporanei da mettere a confronto. L’allestimento è stato curato da Luca Ronconi e Margherita Palli e dopo il periodo romano la mostra sarà a Berlino dal 28 giugno al 28 settembre. Le opere esposte coprono l’intero arco della vita artistica di Sebastiano, dai lontani esordi veneziani alla grande stagione romana prima del Sacco, al lento declino e provengono da numerosi musei italiani e stranieri; si va dalla “Sacra Conversazione” opera giovanile ora al Metropolitan di New York al “Cristo Portacroce” del Prado, dalla “Pietà” di Viterbo agli splendidi ritratti, “Andrea Doria” di Genova il “Cristoforo Colombo” del Metropolitan, l”Anton Francesco degli Albizzi” di Houston, il “Cardinal Carondelet” di Washington. Per una completa valutazione dell’artista oltre alle opere mobili presenti in mostra va aggiunta la visita agli affreschi della Farnesina, alla “Flagellazione”in San Pietro in Montorio e al monumentale dipinto su ardesia rappresentante la “Natività della Vergine” in Santa Maria del Popolo, Cappella Chigi.

Roberto Filippi
 

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