HABEMUS PAPAM
Le elezioni pontificie da San Pietro a Benedetto XVI
Dal 9 dicembre 2006 al 7 aprile 2007
Roma
Palazzo Apostolico Lateranense Appartamento Pontificio
Ingresso atrio Basilica – Piazza di Porta San Giovanni
Orario:
dal lunedì al sabato
dalle 9.00 alle 16.45
Catalogo:
De Luca Editori d’Arte
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HABEMUS PAPAM
Questo grido è
risuonato innumerevoli volte annunciando l’elezione di un nuovo
pontefice; originariamente la dizione era “habemus pontificem” ma pare
che nel 1939 il Cardinale che proclamò l’elezione di Pio XII, forse
senza accorgersene, utilizzò la nuova formula che da allora è rimasta
nell’uso. Il grido è l’ultimo atto di una serie di eventi che iniziano
con la morte di un Pontefice e terminano con l’elezione di un altro, un
processo lungo e minuzioso con un preciso protocollo che regola i vari
atti a cominciare dalla constatazione della morte del Papa e dalla
rottura del suo anello episcopale detto “anello piscatorio”. Segue poi
il momento fondamentale: il Conclave. Non abbiamo notizie
particolareggiate su come venissero eletti i Pontefici dei primi secoli
della storia della Chiesa, pare ci fosse una sorta di acclamazione dal
parte del clero e del popolo romano il che portò talvolta a tumulti e
scontri tra le varie fazioni. La prima configurazione precisa
dell’adunanza dei maggiori esponenti del clero riuniti per l’elezione si
ha nel 1059 con Papa Nicolò II che stabilì fosse riservata ai Cardinali
cioè ai Vescovi titolari di incarichi di Curia, a quelli preposti alle
diocesi confinati con Roma dette “suburbicarie”e ad alcuni provenienti
dalle famiglie più in vista della città. La parola Conclave viene dal
latino “cum clave” per indicare che i Cardinali venivano rinchiusi anche
per spingerli a decisioni sollecite, le norme che lo regolano hanno
avuto una continua evoluzione per intervento di vari Papi fino alla
costituzione “Universi Dominici Gregis” di Giovanni Paolo II nel 1996.
Lo svolgimento della storia del Conclave si sussegue negli splendidi
saloni del Palazzo Lateranense in una mostra, patrocinata dal Centro
Europeo per il Turismo, dalla Provinciali Roma e dai Musei Vaticani, che
espone una serie di reperti di grande valore storico-artistico
provenienti da musei e collezioni private. C’è ad esempio una copia
della “Cattedra di San Pietro” un antico trono donato da Carlo il Calvo,
nipote di Carlo Magno, nell’875 d.C. a Papa Giovanni VIII con una
decorazione a placchette d’avorio risalenti, secondo alcuni studiosi, al
tardo impero romano; l’originale contenuto nella teca costruita dal
Bernini al centro dell’abside di San Pietro. Molto interessanti la teca
reliquiario della Vera Croce dell’epoca di Pasquale I, 820 d.C.,
proveniente da San Sebastiano ed un Cristo e cinque Apostoli in rame
sbalzato, dell’inizio del XIII secolo, coperti di smalti di Limoges e
originariamente nella Confessione dell’antica basilica di San Pietro. E
poi una grande abbondanza di documenti d’archivio molti dei quali
compilati dai cerimonieri dell’epoca, dipinti, molte stampe che
rappresentano i vari momenti del Conclave, documentazioni relative agli
alloggi dei Cardinali, oggetti liturgici, triregni, una sedia
gestatoria, flabelli, ritratti di molti papi, di cardinali e di principi
della Famiglia Chigi che ha esercitato dal 1712 la carica di Maresciallo
del Conclave, altissimo funzionario laico, che con il Cardinale
Camerlengo organizzava il Conclave e vegliava sul suo svolgimento; nel
1970 la carica insieme a molte altre dell’antica Curia, vecchie di
secoli, fu soppressa da Paolo VI.
La mostra è completata da un video sui conclavi del XX secolo realizzata
da RAI 3 e dal Centro Televisivo Vaticano e da un catalogo che la
integra in maniera esauriente. E’ ospitata nel Palazzo del Laterano
fatto costruire da Sisto V con l’opera di Domenico Fontana alla fine del
‘500 al posto dell’antico e fatiscente Patriarchio, un insieme di
edifici alcuni dei quali risalenti ai primi secoli del Cristianesimo, a
fianco dell’antica Basilica prima del Salvatore e poi dedicata ai Santi
Giovanni Battista ed Evangelista, sede ufficiale del Vescovo di Roma.
Roberto Filippi
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