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oltre l'arte
2006

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




LA ROMA DEL PIRANESI
La città del Settecento nelle Grandi Vedute
Dal 14 novembre 2006 al 25 febbraio 2007

Roma
Museo del Corso
via del Corso 320

Orario:
dalle 10 alle 20
lunedì chiuso

Informazioni:
tel. 06/6786209
www.museodelcorso.it

Catalogo:
Artemide
 



 
 

VEDUTE FANTASTICHE DEL SETTECENTO

La mostra, a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, ha come sottotitolo “La Roma del Settecento nelle Grandi Vedute” e riguarda l’opera dell’artista in rapporto alla città dove visse molti anni, raggiunse gran fama e morì nel 1778. Il Piranesi nacque vicino a Mestre nel 1720 e dopo una iniziale formazione veneziana giunse a Roma alla scuola del Vasi dove apprese le tecniche dell’incisione. Produsse “le Carceri”, “le Vedute di Roma”, “Opere di Architettura”, “le Antichità Romane” e scrisse il trattato “Della Magnificentia et Architettura dei Romani”; da una iniziale impostazione tardo barocca si accostò progressivamente al neo classicismo pur conservando sempre una visione fantasticamente nostalgica del mondo romano con raffinato uso del colore dei contrasti di luce ed ombra. Fu anche architetto sistemando la piazza, la villa e la chiesa dei Cavalieri di Malta a Roma meglio conosciuta come Santa Maria del Priorato con rilevanti elementi classici interpretati con grazia settecentesca e sensibilità luministica. Apprezzato nell’ambiente culturale romano, allora il più celebre d’Europa, fu artista molto ricercato dai viaggiatori del Grand Tour; era questo un costume, sviluppatosi soprattutto nel XVIII secolo, che conduceva ricchi giovani per lo più nobili di origine nord europea ed in maggioranza inglesi a visitare Venezia, Firenze e Roma appassionandosi della cultura romana, rinascimentale e barocca e visitando aree archeologiche, chiese, palazzi nobiliari. Dal loro Tour i viaggiatori oltre che a indimenticabili ricordi riportavano quadri con vedute, stampe, disegni e opere in mosaico minuto. Tra gli artisti prediletti era il Piranesi che con le sue incisioni giunse, al seguito di chi tornava, nei più remoti angoli d’Europa. La mostra ripercorre l’itinerario della vita e dell’opera dell’artista nell’Urbe attraverso una serie di vedute della città ed utilizza una serie completa di incisioni provenienti dalla collezione dei Duchi di Wellington ed altre di raccolte pubbliche e private. L’immagine della città del ‘700 viene ripetutamente esaminata attraverso i suoi monumenti antichi e moderni offrendo scorci di suggestiva bellezza e di grande interesse antiquario e paesaggistico. Il modo di operare del Piranesi viene illustrato mediante il “Taccuino di Modena”, una serie di appunti giovanili dell’artista contenente disegni, schizzi, note, progetti. Altre sezioni della mostra presentano l’opera del Piranesi architetto anche in confronto con i suoi colleghi che con le loro costruzioni stavano dando a Roma quell’impronta che in parte ancora mantiene nonché dipinti ed opere di pittori che, come il Pannini, godevano all’epoca di grande fama. Completa il percorso la ricostruzione multimediale dei suoi progetti architettonici non realizzati e quella di decorazioni di interni andata perduta. Un interessante “Piccolo Tour” nella Roma settecentesca attraverso il bulino e gli occhi del Piranesi.

Roberto Filippi