ROMA BAROCCA
Dal 16 giugno al 29 ottobre 2006
Roma
Castel Sant’Angelo
Orario
tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00
lunedì chiuso
La biglietteria chiude alle ore 18.00
Ingresso:
intero 8 euro
ridotto 5,50 euro
Informazioni:
Tel. 06/6819111 - 399967600
Catalogo:
Electa
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I MODELLI DEL
BAROCCO
Si è chiusa da poco la mostra, a Palazzo Venezia, sul “700 a Roma” che
ripercorreva quel secolo così importante per la città e se ne apre
un’altra di pari peso avente per tema il secolo precedente, il ‘600
fastoso e miserabile, regno di mille contraddizioni, teatro di quel
barocco in cui Roma ebbe una posizione di primo piano.
L’esposizione è curata da Paolo Portoghesi e Marcello Fagiolo e prende
in esame soprattutto la parte centrale del XVII secolo con i pontificati
di Urbano VIII Barberini (1623-1644), Innocenzo X Pamphilj (1664-1655) e
Alessandro VII Chigi (1655-1666), un quarantennio di estremo interesse
nella storia dell’arte in cui primeggiano i geni di Bernini, Borromini e
Pietro da Cortona che rinnovarono il volto di Roma dandogli quell’aspetto
che ancora oggi mantiene.
Le opere esposte sono oltre centocinquanta e si articolano in
quattordici sezioni che esaminano minutamente l’epoca, i suoi
protagonisti, le loro opere sia realizzate che allo stato di progetto.
Pur essendovi in mostra dipinti, busti, oreficerie, libri, stampe, il
grosso del materiale esposto si riferisce all’aspetto architettonico,
sono decine e decine i progetti, gli schizzi, i disegni di grandi
edifici sacri o profani, di minuti particolari architettonici dovuti
alla mano dei grandi progettisti sopra citati; non mancano inoltre
disegni e progetti per apparati effimeri e decorazioni per mobili ed
arredi interni.
Un aspetto particolare della mostra è costituito da numerosi modelli di
edifici realizzati e non, fortunosamente sopravvissuti alle vicende
della storia e che costituiscono motivo di vivo interesse.
Le sezioni iniziano con l’esame del contesto politico, l’emarginazione
politica del Papato, e di tutta l’Italia, nel contesto europeo, lo
sviluppo della Controriforma, il nascere dell’arte barocca considerata
la più idonea per testimoniare il fasto, la potenza, la gloria della
Chiesa Cattolica e i cui impulsi si spandono per l’Europa e, attraverso
la Spagna, anche nell’America Latina. Ed in mezzo a una miriade di
artisti di ogni genere Bernini e Borromini emergono come geni
dell’architettura e Pietro da Cortona ed il Baciccio come massimi
pittori del Barocco; di loro sono esposte alcune opere significative.
Altre sezioni prendono in esame varie attività dell’epoca: musica,
teatro, giochi di Carnevale, feste religiose, la scienza con i suoi poli
principali, il Collegio Romano, il Convento dei Minimi a Trinità dei
Monti, l’Accademia dei Lincei e poi la decorazione interna dei palazzi,
gli apparati effimeri per funerali ed altre celebrazioni. Una sezione ha
il titolo di “Barocco interrotto” e comprende la documentazione di opere
non realizzate per vari motivi o andate perdute; si possono esaminare la
distrutta Villa Sacchetti al Pigneto, il progettato Foro Pamphilj a
Piazza Navona, il Terzo Braccio del Colonnato di San Pietro, il progetto
mai realizzato per il Louvre del Bernini. Quest’ultimo rappresenta il
culmine dell’influenza del Barocco Romano in Europa con la convocazione
a Parigi del Bernini da parte di Luigi XIV per ristrutturare un edificio
di tale importanza.
Nelle sale di Castel Sant’Angelo si alternano opere di ogni tipo tutte
intese a ricreare il clima di quel secolo irripetibile con la sua grande
messe di artisti che fecero di Roma il centro dell’attività artistica
dell’intera Europa.
Roberto Filippi |