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oltre l'arte
2006

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




RAFFAELLO
Da Firenze a Roma
Dal 19 maggio al 27 agosto 2006

Roma
Galleria Borghese
piazza Borghese 3

Orario:
dalle 9.00 alle 19.00
lunedì chiuso

Visita su prenotazione obbligatoria

Informazioni:
Tel. 06/32810

www.galleriaborghese.it

RAFFAELLO

“Le Loro Altezze il Principe Camillo Borghese e la Principessa Paolina saranno lieti di ricevere la S.V. nel loro Casino a Porta Pinciana per un incontro con un giovane artista, Raffaello Sanzio di Urbino, che esporrà alcune sue opere”
E’ un invito surreale ma con un fondo di vero, dal 19 maggio Raffaello è ospite alla Galleria Borghese.
La prima di una serie di mostre, a cadenza annuale, voluta dal Polo Museale Romano, per giungere sino al 2015 con le opere di Canova, Correggio, Bacon e Caravaggio, Dosso Dossi, Tiziano, Luca Cranach, Bernini, Domenichino, per chiudersi con una mostra generale dal titolo “I Borghese e l’antico”.
Nonostante la sua fama ed il buon numero di dipinti a lui attribuiti Raffaello non è mai stato a Roma soggetto di una mostra e pertanto quella alla Borghese può essere considerata la prima monografica anche se limitata a quanto prodotto tra il 1505 e il 1508. Il pittore marchigiano ebbe vita breve ma intensa: nacque a Urbino nel 1483 e sin da bambino lavorò con il padre artista di una certa fama.
Alla sua morte entrò nella bottega del Perugino iniziando una collaborazione che fruttò ad entrambi rilevanti accrescimenti artistici, da lui apprese la lezione di Piero della Francesca sull’ordine compositivo dei dipinti: Fu poi a Firenze dove entrò in contatto con l’ambiente culturale toscano ed ebbe rapporti con Leonardo e Michelangelo ma osservando anche maestri del passato come Pollaiolo e Donatello.
Iniziò una abbondante produzione di dipinti generalmente a soggetto sacro con figure in composizione piramidale e con atteggiamenti di estrema naturalezza, con paesaggi limpidi, con colori tenui e con assoluto equilibrio tra la concretezza reale ed una assoluta perfezione formale. Altro settore di attività di Raffaello furono i ritratti, la Donna con il Liocorno, la Fornarina, Angelo e Maddalena Doni, con superba impostazione, ottima resa pittorica, grande attenzione per l’espressione del soggetto. Nel 1508 l’artista giunse a Roma e fu introdotto dal Bramante alla corte di Giulio II che gli affidò la decorazione di quei locali ora noti come le Stanze di Raffaello con capolavori quali “la Disputa del Sacramento”, “il Parnaso”, “la Scuola di Atene”.
Nella colta corte papale di Papa Leone X Medici Raffaello divenne anche architetto preposto alla Fabbrica di San Pietro, progettò la chiesa di Sant’Eligio degli Orefici, il Palazzo Braconio dell’Aquila, demolito, Villa Madama a Monte Mario. Nel 1517 fu nominato “prefectus marmorum et lapidum” un sorta di soprintendente alle antichità.
La mostra riguarda solo gli anni tra il 1505 e il 1508 allorché l’artista in attesa di recarsi a Roma dipinse per i Baglioni di Perugia la “Deposizione” che gettò le basi per il mutamento della struttura compositiva dei dipinti che svilupperà negli anni successivi. Quest’opera è da secoli alla Borghese, giunta a metà seicento in drammatiche circostanze, è stata appena restaurata ed intorno a lei si articoleranno una sessantina di opere tra dipinti e disegni fra cui spiccano la “Madonna Aldobrandini” della National Gallery di Londra e il “Sogno del Cavaliere” del Louvre. La mostra si propone non solo di esporre opere ma di ricostruire la ricerca interiore dell’artista per una concezione diversa dello spazio, delle figure, della loro composizione, del loro rapporto con quanto le circonda, e far apprezzare la grande impronta lasciata da Raffaello in campo pittorico avviando processi che continuarono nei secoli successivi. Altro scopo è ricercare i dipinti già appartenenti alla Collezione Borghese e che non vi sono più per vicende storiche ed identificare opere tradizionalmente attribuite a Raffaello e che la critica recente ha assegnato ad altri autori.

Roberto Filippi