GENTILE DA FABRIANO E L’ALTRO RINASCIMENTO
Dal 21 aprile al 23 luglio 2006
Fabriano (Ancona)
Spedale di Santa Maria del Buon Gesù
Orari:
da lunedì a giovedì
dalle 9.30 alle 19.30
da venerdì a domenica
dalle 9.30 alle 22.00
Ingressi:
(comprensivi di guardaroba e audioguida)
Intero Euro 9,00
Ridotto Euro 7,50
Informazioni:
Tel. 199.199.111
www.gentiledafabriano.it
Catalogo:
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L’ULTIMO MAESTRO
DEL GOTICO FIORITO
Fabriano è una cittadina marchigiana d’antica origine situata sul
versante orientale dell’Appennino quasi al confine tra Umbria e Marche;
possiede numerose interessanti testimonianze del suo passato e ha dato i
natali ad un pittore che è noto con il nome della sua città: Gentile da
Fabriano. Gentile di Niccolò di Giovanni Massi nacque intorno al 1375/80
e, dopo un breve alunnato nelle sua città natale, per interessamento
dell’allora signore di Fabriano si recò a Milano dove frequentò botteghe
artistiche di molta fama che prosperavano grazie al mecenatismo di Gian
Galeazzo Visconti all’epoca splendido duca di Milano. Lì affinò il suo
stile apprendendo la decorazione su fondo oro e perfezionandosi nell’uso
del colore; nel 1409 si spostò a Venezia avviando una bottega in cui
furono allievi il Pisanello e Jacopo Bellini, che battezzò un suo figlio
poi famoso pittore con il nome del maestro, e gli fu affidata la
decorazione ad affresco, purtroppo perduta, della sala del Maggior
Consiglio; operò poi a Perugia e nella sua città natale dipingendo uno
stendardo processionale. A Firenze nel 1422 dipinse il suo capolavoro,
“l’Adorazione del Magi” nota anche come Pala Strozzi ed anche il
“Polittico Quaratesi” ed una splendida “Incoronazione della Vergine”.
Dopo brevi soggiorni a Siena ed Orvieto si recò a Roma chiamato da Papa
Martino V Colonna e dipinse ad affresco in San Giovanni in Laterano la
Storie di San Giovanni Battista ed una “Madonna con Bambino ed Angeli”
ora a Velletri. Mori a Roma nel 1427. La sua opera è stata duramente
provata dal tempo e dagli uomini; tutti i suoi affreschi sono perduti ad
eccezione di qualcosa rimasto nel Duomo di Orvieto, delle tavole gliene
sono riconosciute poco più di quaranta sparse in tutto il mondo a
seguito delle dispersioni iniziate con le requisizioni napoleoniche,
continuate per tutto il XIX secolo con alienazioni a collezionisti
stranieri e che colpirono soprattutto i polittici smembrati in più
parti. Grazie alla sponsorizzazione dell’ing. Merloni titolare
dell’omonima azienda fabrianese e all’interessamento di Ministero,
Regione, Provincia e Comune in Fabriano, in un elegante edificio
quattrocentesco, lo Spedale di Santa Maria del Buon Gesù, è stata
allestita una mostra sul pittore gloria della città e che raccoglie
trentadue sue opere, impresa difficile data la fragilità delle tavole e
la nota ritrosia degli attuali proprietari a prestarle. E’ una raccolta
quasi completa di quanto rimastoci di Gentile ed è una occasione unica
ed irrepetibile, almeno per parecchi decenni, di poter visionare ed
apprezzare il quasi intero corpus dell’artista che può inoltre essere
messo a confronto con un altro centinaio di opere attribuite ad artisti
suoi contemporanei quali Jacobello da Fiore, Masolino da Panicale, Beato
Angelico, il Sassetta, ed altri minori operanti in Umbria e Marche e
fortemente influenzati dall’arte di Gentile giustificando il sottotitolo
della mostra “L’altro Rinascimento”. L’esposizione permette di
apprezzare lo stile e l’opera dell’artista che occupa un posto
fondamentale nella storia della Pittura; rappresenta in un certo senso
il culmine massimo a cui giunse il Gotico Fiorito e un timido
avvicinamento a quel Rinascimento che con il contemporaneo Masaccio si
affacciava prepotentemente a Firenze. Il suo stile è contraddistinto da
un colorismo luminoso e smagliante, da un modellato morbido e plasmato
dalla luce, da un tratto deciso ed elegante, da una raffinatezza
miniaturistica quasi da orafo. Con il gotico fiorito scompare un gusto
quasi da fiaba e si avvertono i primi segnali di un’arte nuova basata su
movimento e prospettiva. La mostra si snoda in sette sezioni ordinate
cronologicamente che ripercorrono le tappe fondamentali della vita di
Gentile e i suoi contatti con altri artisti con i quali ci fu scambio de
esperienze ed avvicinamento di stili. Sono esposte opere di grande
interesse e bellezza come lo smembrato e parzialmente ricomposto
“Polittico Quaratesi”il “Polittico di Valleromita” la “Madonna con
Bambino ed Angeli” il ritratto di Gian Galeazzo Visconti, le “Stimmate
di S. Francesco” l”Annunciazione” e piccoli quadretti con storie di San
Nicola provenienti dalla Pinacoteca Vaticana. Manca purtroppo la Pala
Strozzi, il capolavoro di Gentile e del Gotico Fiorito con il brulichio
dei personaggi al seguito dei Magi, le lumeggiature dorate, il grande
sfondo prospettico. E’ troppo delicato per viaggiare e troppo noto per
mancare dagli Uffizi per tre mesi ma le quasi centocinquanta tavole
esposte danno una visione grandiosa e completa di Gentile da Fabriano,
del suo mondo cortese,” dell’altro Rinascimento”.
Roberto Filippi
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