IPPOLITO CAFFI
Luci del Mediterraneo
Dal 15 febbraio al 2 maggio 2006
Roma
Museo di Roma - Palazzo Braschi
Orario:
da martedì a domenica
9-19
Lunedì e 1° maggio chiuso (chiusura biglietteria alle 18)
Ingresso:
intero € 6,20
ridotto e gruppi € 3,10
Informazioni:
Tel. 06/82077304
www.museodiroma.comune.roma.it
www.mostracaffi.it
Catalogo:
Skira
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VITA E MORTE DI
UN PATRIOTA PITTORE
Ci sono artisti che hanno gran successo in vita e la cui fama sbiadisce
velocemente dopo la morte; è il caso di Ippolito Caffi quasi più noto
per la sua morte nella battaglia di Lissa che per le sue opere. La
battaglia navale di Lissa si svolse in Adriatico, vicino all’isola
omonima, il 20 luglio del 1866, nel corso della III Guerra
d’Indipendenza, tra le flotte del neonato Regno d’Italia e dell’Impero
Austro-Ungarico. Nonostante il maggior numero e la migliore qualità
delle navi l’ammiraglio Persano che comandava la flotta italiana, mal
secondato dai suoi collaboratori, ebbe due vascelli affondati: la Re
d’Italia e la Palestro con la perdita dei due comandanti e di circa
seicento uomini d’equipaggio. Con loro scomparve in mare il pittore
Ippolito Caffi imbarcatosi nonostante i cinquantasette anni d’età per
documentare con matita e pennello l’attività di navi ed uomini. Con lui
è “affondata” anche la sua opera travolta dal cambiamento di gusto ma
recentemente si sta sviluppando un nuovo interesse e una riscoperta
della pittura sovente definita sbrigativamente “ottocentesca” ed il buon
vecchio Caffi è stato richiamato in servizio. Stavolta non nella Regia
Marina ma a Palazzo Braschi dove è ospitata una grande mostra
monografica che illustra l’artista e il suo tempo. E’ un momento magico
per il pittore veneto, in precedenza la stessa mostra è stata allestita
a Belluno e dalla metà del prossimo marzo ne verrà presentata un’altra a
Genova, a Palazzo Reale, avente per tema il paesaggio ligure da lui
spesso ritratto.
Caffi nacque a Belluno nel 1809 e studiò a Venezia raccogliendo il
testimone dei grandi vedutisti del settecento, fu ardente patriota
allontanandosi del Veneto per non sottostare all’Austria, viaggiò molto
e molto dipinse in Italia e all’estero; visitò Roma, Napoli, Pompei ed
Ercolano, Genova, la Sicilia, Napoli e poi Parigi, l’Egitto, il Medio
Oriente, Malta. Prese parte alle Guerre d’Indipendenza fino al tragico
epilogo. Il sottotitolo della mostra “Luci sul Mediterraneo” inquadra
chiaramente l’obiettivo di esibire il grande senso del paesaggio e della
luce del Caffi alla sua epoca ritenuto uno dei migliori vedutisti. In
mostra sono esposti un centinaio di dipinti e un certo quantitativo di
disegni ed acquarelli nonché album e taccuini di viaggio che
testimoniano la grande abilità tecnica, la straordinaria sensibilità al
paesaggio e alla luce, il grande impegno nel volersi trovare in
posizioni tali da poter rappresentare al meglio quanto vedeva. Fu
testimone di eventi naturali, di fenomeni atmosferici, di vicende
belliche, sempre pronto a fissare sui suoi taccuini prima, nelle tele
poi, vedute e avvenimenti che andava ricercando con insaziabile
curiosità. Ad una grande esperienza prospettica, frutto della sua
formazione veneta, univa una particolare sensibilità al colore che
rendeva le sue vedute affascinanti e suggestive per la cromia
abbagliante e dolce con singolari effetti di luce.
Le molte opere esposte provenienti da musei e da tante collezioni
private ripercorrono la vita e l’arte del pittore patriota presentando
al visitatore una pittura di alta capacità tecnica, di buona ispirazione
e di grande senso del colore e riportano il Caffi al posto che gli
compete nella pur tanto bistrattata pittura dell’ottocento.
Roberto Filippi
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