ZANDOMENEGHI
Un veneziano tra gli impressionisti
Dal 5 novembre 2005 al 5 marzo 2006
Roma
Chiostro del Bramante
via della Pace
Orari:
tutti i giorni 10.00-20.00
sabato 10.00-24.00
domenica 10.00-21.30
lunedì chiuso
Ingresso:
intero Euro 9,00
ridotto (il martedì per tutti) Euro 7,00 escluso i festivi
Informazioni:
Tel. 06/68809035
www.chiostrodelbramante.it
Catalogo:
Edizioni Gabriele Mazzotta
Euro 35,00 in mostra
Euro 42,00 in libreria
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UN VENEZIANO
NELLA PARIGI DELLA BELLE EPOQUE
Dopo il grande successo della mostra su De Nittis, chiusa nello scorso
febbraio, il Chiostro del Bramante presenta ora un’altra mostra su un
artista che si può definire quasi un gemello del De Nittis: Federico
Zandomeneghi. Ambedue praticamente coetanei, ambedue legati alla pittura
realistica e di figura, ambedue raggiunsero grande successo a Parigi, le
differenze furono quasi soltanto anagrafiche, il De Nittis morì giovane
l’altro anziano, il primo era pugliese il secondo veneto. Federico
Zandomeneghi nacque a Venezia nel 1841 e dopo una prima formazione
locale subì l’influenza di Michele Cammarano pittore che dipingeva con
schietto naturalismo e senso drammatico del chiaroscuro. Dalle sue
origini venete acquisì quell’influsso cromatico luministico che sempre
lo caratterizzò, poi si accostò al movimento dei “macchiaioli”, un
gruppo di artisti che si distinguevano per la pittura a “macchie” di
colore apposte le une accanto alle altre in modo da rendere fedelmente
le impressioni dell’artista di fronte alla natura. Trasferitosi nel 1874
a Parigi, dove rimase fino alla morte nel 1917, il Zandomeneghi entrò in
contatto con gli Impressionisti, un movimento artistico nato in quello
stesso anno con una mostra organizzata dal fotografo Nadar e che
costituisce la più grande, ricca e completa esperienza dell’arte
figurativa ottocentesca; è un contrasto netto di stile, di tecnica, di
contenuto rispetto al passato, è una pittura en plein air con studio
accurato della luce, del movimento, dell’immediatezza del contatto con
la natura. Zandomeneghi divenne ben presto amico di Degas e Renoir e dal
1879 iniziò anche lui ad esporre con gli Impressionisti inserendosi
nell’ambiente culturale parigino dove, dopo i primi difficili esordi
quando dovette lavorare come figurinista e illustratore di moda, divenne
un artista molto richiesto da committenti e mercanti d’arte.
Il Dart Chiostro del Bramante e la Fondazione Antonio Mazzotta di Milano
hanno organizzato nei suggestivi ambienti del chiostro una mostra che
ripercorre la lunga vita artistica del Zandomeneghi “un Veneziano tra
gli Impressionisti”, sono esposti un centinaio tra dipinti e pastelli e
una trentina di disegni nonché alcune opere di pittori famosi quali
Manet, Renoir, Sisley, Pizarro, Degas, Toulouse-Lautrec, che permettono
di valutare il rapporto che legava il nostro pittore al mondo artistico
nel quale operava. La mostra è divisa in varie sezioni che ripercorrono
le varie fasi dell’attività del pittore ed esaminano i vari temi che
influenzarono i suoi dipinti:
Si parte da prime opere del periodo macchiaiolo per giungere al vasto
settore delle sue opere parigine contraddistinte da uno studio di
ambienti domestici e da scorci pittoreschi del quartiere di Montmartre
dove il Zandomeneghi visse. Data la sua esperienza di disegnatore di
figurini di moda l’artista divenne un esperto nel ritrarre immagini
femminili sia rivestite di eleganti abiti sia riprese in atteggiamenti
intimi o impegnate nel rito quotidiano della toletta. Negli ultimi tempi
si dedicò alla natura morta e alla pittura di fiori, opere ammirevoli
per il calore e la finezza del tratto. Ebbe la ventura di vedere, ma
probabilmente di non capire, i nuovi movimenti artistici che nascevano
con il XX secolo e morì insieme al suo diletto mondo della Belle Epoque
travolto dall’immane tragedia della Grande Guerra.
Roberto Filippi
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