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oltre l'arte
2005

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario




Il Cavalier Perugino
tra classico e barocco

Perugia
Palazzo Baldeschi

Dal 17 settembre all’8 gennaio 2006

Orario:
dalle 10 alle 19

Informazioni:
Tel. 02/43353522

Catalogo:

 

 

Il Cerrini di Perugia

Nel seicento il titolo di Cavaliere era molto ambito dagli artisti, forse era una sorta di inconscia rivalsa verso le proprie origini generalmente modeste ed un desiderio di mettersi alla pari con molti illustri committenti. “Cavaliere” per antonomasia fu il Bernini ma altri ricevettero lo stesso onore ed alcuni inserirono il titolo nel proprio nominativo divenendone per questo più noti: abbiamo Giuseppe Cesari, il Cavalier d’Arpino, Mattia Preti, il Cavalier Calabrese e GianDomenico Cerrini, il Cavalier Perugino. A quest’ultimo la sua città natale, Perugia, ha dedicato una mostra dal titolo “Il Cavalier Perugino tra classico e barocco” che attraverso una settantina di opere, dipinti, incisioni, disegni, documenti, ripercorre la vita e l’attività dell’artista che copre larga parte del XVII secolo. Il Cerrini nacque a Perugia nel 1609 e andò in giovane età a Roma dove si accostò alle tendenze dominanti dell’epoca probabilmente nella bottega romana di Guido Reni anche se nella sua arte si notano influssi del Roncalli, del Guercino, del Lanfranco, del Domenichino, del Sacchi, in pratica tutte le tendenze che coesistevano a Roma e che discendevano dall’insegnamento classicista dei Carracci. Ma il Cerrini non fu soltanto una sorta si sintetizzatore di esperienze altrui, ebbe caratteri propri caratterizzati da toni di colore particolari specie nell’azzurro, dalla luce morbida che avvolge i corpi, nelle figure dai contorni sinuosi. A Roma lavorò per le più nobili famiglie a cui fornì opere per le loro collezioni e dipinse la cupola di Santa Maria della Vittoria dando stura ad una serie di polemiche per le quali preferì trasferirsi a Firenze ricevendo molte commissioni dalla corte medicea e trattenendosi dal 1656 al 1661. Tornò poi a Roma, dove morì nel 1681, aderendo completamente alle tematiche barocche e divenendo un maestro di dipinti drammaticamente concitati. Come dice il titolo della mostra fu un ponte tra il classicismo ed il barocco dagli esordi secondo i canoni della scuola bolognese alla pittura di tipo cortonesco che furoreggiava nella seconda metà del ‘600. Le opere esposte, provenienti da musei e collezioni nazionali ed esteri, comprendono quadri di grande importanza alcuni dei quali restaurati per l’occasione a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che unitamente al Comune e alla Soprintendenza Regionale ha organizzato la mostra che espone anche dipinti di Reni, Guercino, Domenichino per illustrare l’ambito culturale nel quale il Cerrini operò.Sede dell’esposizione è l’antico Palazzo Baldeschi al Corso da poco acquistato dalla Fondazione e restaurato con cura; è un edificio di origine medioevale costituito da vari corpi di fabbrica di epoche diverse a cui fu data una veste unitaria alla fine del ‘500. A restauro terminato viene aperto in occasione della mostra ma anche in seguito rimarrà una delle tante attrazioni della città. Quest’ultima è nota soprattutto per le sue testimonianze d’epoca medioevale ma con la mostra si potranno anche visitare edifici poco noti risalenti al seicento: la Chiesa di San Filippo Neri con una pala di Pietro da Cortona e splendide decorazioni barocche, gli oratori di San Francesco e di Sant’Agostino con dipinti del Sacchi, dello Scaramuccia, di G.C. Angeli. Di particolare interesse il Palazzo della Penna sede della Collezione Martinelli che espone opere del barocco romano e la Galleria Nazionale dell’Umbria dove in alcune sale sono raccolti dipinti secenteschi asportati a fine XIX secolo da chiese distrutte o sconsacrate. Un percorso affascinante che partendo dalla figura del Cavalier Perugino si estende alla sua città rivisitandone alcuni aspetti poco noti.

Roberto Filippi