BOLDINI
Ecletticismo e modernità
Dal 23 giugno al 23 settembre 2005
Roma
Galleria Nazionale d’Arte Moderna
Viale delle Belle Arti 131
Orario:
dal martedì alla domenica
dalle 9 alle 19.30
Ingresso:
€ 9 (museo + mostra)
Tel. 06/32298332 - 32298221
Catalogo Marsilio
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SVOLAZZI DI
SENSUALITÀ
Le linee sinuose e le dolci cromie di Giovanni Boldini appaiono in tutta
la loro bellezza nella mostra che si tiene alla Galleria Nazionale
d’Arte Moderna a Roma. E’ una visitazione completa dell’arte del grande
pittore, ora purtroppo dimenticato e che la mostra si incarica di
riabilitare completamente. Il Boldini nacque a Ferrara nel 1842 e fece
il suo apprendistato con il padre, pittore di quadri storici, fu per
qualche tempo a Firenze dove entrò in contatto con l’ambiente dei
Macchiaioli di cui per un po’seguì lo stile. Il grande salto di qualità
lo fece trasferendosi a Londra dove si acquistò larga notorietà come
ritrattista dell’alta società e stabilendosi poi a Parigi dove visse pur
compiendo frequenti viaggi in Europa e in America. Si produsse in grandi
vedute e paesaggi alla maniera del Fortuny e del De Nittis ma si
specializzò nella ritrattistica effigiando i protagonisti della vita
mondana e della cultura internazionale. In questo campo si distinse per
eccezionale abilità tecnica, per l’uso accattivante del colore, per le
linee dolci, caratteristiche che fecero di lui una maestro, specie
nell’interpretazione dell’eleganza femminile e dei costumi dell’alta
società del suo tempo. Per molti anni fu uno dei pittori più famosi e
richiesti, carico di commissioni e di onori, corteggiato dal bel mondo,
fino a diventare quasi uno dei simboli della Belle Epoque. La Grande
Guerra e gli epocali mutamenti sociali ed economici intervenuti dagli
anni Venti del ‘900 spazzarono via il suo mondo di grazia, di stile e di
eleganza e misero in ombra il Boldini che morì, quasi novantenne, a
Parigi nel 1931. Il pittore è stato già ospite a Padova, a Palazzo
Zabarella, ed ora si presenta alla GNAM con oltre cento dipinti
provenienti da collezioni e musei italiani, europei e americani e con
una raccolta di disegni e schizzi. Attraverso la lunga esposizione dei
dipinti, sistemati in ordine cronologico si ripercorre la vita e l’arte
del Boldini, artista molto ammirato e richiesto in tutto il mondo, ma
con tenace base a Parigi che negli ultimi decenni del XIX secolo era il
centro della vita culturale internazionale. La sua arte, pur in una
sostanziale continuità, si articola in fasi distinte anche se non
marcate; le prime opere si accostano molto allo stile dei Macchiaioli e
sono esposti molti piccoli quadri molto richiesti dai collezionisti,
passò poi a vedute più ampie, specie di Venezia, dedicandosi in seguito
al ritratto, attività che lo fece celebre e ricco. I suoi grandi quadri
rappresentano esponenti dell’alta società e sono in buona parte
femminili, in essi appaiono donne bellissime dai lineamenti fini e
vagamente idealizzati, dai lunghi colli flessuosi, dalle forme dolci ma
prosperose, dai vestiti sontuosi; gli uomini sono seri, dallo sguardo
duro, dall’eleganza semplice e severa con i particolari ben curati ed
evidenziati. I suoi ultimi quadri, degli anni Dieci del ‘900, risentono
di un qualche influsso del futurismo di Boccioni, quasi un tentativo di
“adeguarsi”, con colori stridenti ed ampie linee di movimento. Ma ormai
l’arte del Boldini era alla fine, la Storia aveva distrutto il suo
mondo, le Avanguardie artistiche, vivacissime ai primi del Novecento,
demolendo la figura, annullando il disegno, scomponendo il colore, lo
fecero precipitare nel dimenticatoio. La mostra, come altre su artisti
suoi contemporanei, mira a far rivivere un periodo assolutamente non
disprezzabile dell’arte italiana generalmente negletto con l’appellativo
quasi offensivo di “ottocentesco”.
Roberto Filippi
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