MECENATI E DIMORE STORICHE NELLA PROVINCIA DI
ROMA
Dal 7 maggio al 3 luglio 2005
Tivoli (Roma)
Scuderie Estensi
Orari:
dal martedì alla domenica
dalle ore 10.00 alle ore 19.00
lunedì chiuso
Ingresso:
libero
Informazioni:
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I MECENATI DELLA
PROVINCIA
Un nuovo spazio espositivo si aggiunge a quelli già esistenti nella
Provincia di Roma: è lo “Stallone” di Tivoli, un edificio costruito nel
tardo ‘500 e che ospitava le scuderie dei principi Estensi, proprietari
della vicina famosa Villa d’Este. La costruzione che si affaccia sulla
grande piazza belvedere di Tivoli è rimasta per molti anni in stato di
degrado da cui è stata tratta dal Comune di Tivoli che l’ha
accuratamente restaurata destinandola ad ospitare eventi culturali. Si è
iniziato con una mostra promossa da Provincia di Roma e Comune di Tivoli
e organizzata dal Centro Europeo per il Turismo che vanta una più che
ventennale esperienza in merito; il titolo è “Mecenati e Dimore Storiche
nella Provincia di Roma” e accoglie oltre quaranta quadri divisi in due
gruppi. Il primo è composto di ritratti di principi e cardinali del
5/600 dipinti con estrema perizia da artisti di varia estrazione; alcuni
sono ignoti, ma non per questo meno capaci, altri sono famosi. C’è il
ritratto del Cardinal Ginnetti del Baciccio, quelli dei Cardinali Rocci
e Carpegna e del Connestabile Lorenzo Onofrio Colonna del Vouet, quello
del Cardinal Lercari dell’Odazzi, uno, attribuito in maniera controversa
al Bernini, che rappresenta Paolo Giordano Orsini e l’inedito ritratto
di Rinaldo d’Este dell’Abbatini. A tutti costoro, e a molti altri, va
attribuita la fioritura di ville e di palazzi che un tempo costellavano
il Lazio ed in particolare i dintorni di Roma, edifici solo in parte
conservati ma, come il Palazzo Chigi di Ariccia, perfettamente in grado
di esibire la qualità delle costruzioni, delle decorazioni interne,
dell’arredo. Il secondo gruppo di quadri esposti rappresenta paesaggi,
vedute ed immagini di ville ed evoca scenari di grande bellezza e di
infinita suggestione che danno un tocco quasi di fiaba a quanto viene
rappresentato; affascinante un “orrido” di Villa Gregoriana dipinto da
un ignoto inglese di primo ottocento, una china su carta del Mola mostra
una veduta di Roma con Villa Madama, le immagini dell’Abbazia di
Grottaferrata del Van Wittel, del Ninfeo di Villa Aldobrandini a
Frascati del Lingelbach, i paesaggi di Ariccia, di Nemi, di Villa
Falconieri a Frascati, di Genazzano, un prospetto di Casale Carrocceto
di Alessandro Specchi e quello di Casale Rospigliosi a Maccarese del
Manglard. Una serie di immagini piacevoli in cui non si sa se ammirare
più la perizia dell’artista o la bellezza della rappresentazione e che
destano un nostalgico rimpianto, sicuramente eccessivo, di un antico
passato. Mecenati che hanno costruito e il frutto della loro opera si
avvicendano in una mostra di alto livello scientifico e di gusto
estremamente accattivante. Si confida che il nuovo polo museale in
unione con gli altri centri artistici di Tivoli costituisca un polo
culturale che possa permettere alla provincia di misurarsi con ottime
armi con Roma e la sua influenza debordante.
Roberto Filippi
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