51. ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE D'ARTE
Venezia
Fondazione la Biennale
Dal 12 giugno al 6 novembre 2005
Orario:
Ingresso:
Informazioni:
Call center 041/521 8828
www.labiennale.org
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ARIA DI MEDITERRANEO,
IN UNA BIENNALE OPACA
È la prima volta, nei suoi 110 anni di
attività, che la direzione de “La Biennale” è stata affidata a due donne
– spagnole –: niente di sconvolgente, ma può essere una brezza di un
vento che preannuncia cambiamenti di rotta nel proporre le contemporanee
inclinazioni dell’arte?
Forse, se teniamo conto anche dell’impegnativa dichiarazione del
presidente Davide Croff nel promette un nuovo Padiglione Italia come
vetrina dell’arte italiana che si affiancherà (2007) all’ormai
consolidato Padiglione Italia aperto a tutti gli artisti.
Per ora troveremo le due curatrice, Rosa Martínez con Sempre un po'
più lontano e María de Corral con L'esperienza dell'arte, ad
indagare, nelle pieghe delle opere di nomi noti nell’ambiente, sul
rapporto tra l’arte contemporanea e la quotidianità dell’individualità e
dei drammi della globalità.
Rosa Martínez parte dalle suggestioni di uno dei libri di Corto Maltese,
felice personaggio dei racconti disegnati del veneziano Hugo Pratt, per
tracciare un parallelo tra Corto che si crea la linea del destino,
inesistente sul suo palmo della mano, e l’artista, depositario della
volontà di tracciare il suo percorso creativo, per comporre nelle
Corderie e nelle Artiglierie dell'Arsenale. Quarantanove artisti
internazionali accomunati dal lavoro di ricerca nella contemporaneità
che, attraverso video, sculture e installazioni concepite per questi
particolari ambienti, offriranno un panorama variegato delle tendenze
più attuali. L'esposizione si snoderà con un percorso lineare che
abbraccerà gli spazi senza interromperne la continuità per metterne in
risalto la suggestione e l'unicità.
L’intenzione di María de Corral, nel Padiglione Italia, è creare i
presupposti per scambiare esperienze, idee, riflessioni, e anche di
provocarle. […] Mi piacerebbe che il labirintico percorso dell'arte
fosse vissuto non come una storia compiuta ma come un processo definito
in termini di relazione tra soggetti, forme, idee, spazi diversi,
assomigliando esso più a un centro di sperimentazione che a un cumulo di
certezze. […] Anche per María de Corral la parola d’ordine è dialogo
fra artisti di generazioni distinte, un’ampia riflessione sui […]
quei temi che inquietano e preoccupano la società attuale e che gli
artisti esprimono in modo così reale, poetico e, in molti casi,
visionario. […]
Una presentazione piena di buoni propositi, ma si può rimanere alquanto
perplessi ogni volta che si sostiene che il ruolo del curatore si deve
limitare ad evidenziare ciò che nel mondo dell’arte è noto, sulla via
della piena affermazione. Prendere in considerazione ciò che forse i
“mercanti” hanno decretato meritevole di circolare? A chi, dunque,
aspetta il rischioso incarico di far emergere le nuove proposte? Chi
dedicherà del tempo all’arte nel loro divenire e agli artisti poco
mondani che lavorano nell’ombra?
È un quesito nel quale si dibatte e si lacera il mondo dell’arte da
decenni.
Della buona volontà la si può riscontrare con le iniziative della Darc
(Direzione Generale per l'architettura e l'arte contemporanea, con il
Premio per la giovane arte italiana 2004-2005, ma è una goccia rivolta
agli under 30/35 e gli over che silenziosamente operano da anni?
È un peccato che nessuno voglia andare oltre al facile incontro con
l’arte di artisti che le situazioni impongono. Il critico o il curatore
del contemporaneo, più che lo storico dell’arte, dovrebbe avere quella
curiosità tipica degli studiosi dalle forti radici umanistiche, in
genere gli archeologi, e no riproporre, Biennale dopo Biennale, le
sempre più affascinanti sollecitudini del quotidiano pubblicitario
rivisitato con le tecnologiche frasi della Holzer o le immagini Ed
Ruscha, le romanticherie degli evergreen Gilbert & George.
Rimanendo in attesa che le ulteriori trasformazioni geopolitiche portino
nuove visioni di diverse quotidianità, speriamo nei molti paesi, tra
vecchi e nuovi, che intendono essere presenti a “La Biennale”, come ad
esempio Repubblica Popolare di Cina, e poi troviamo i raggruppamenti
come Central Asian Academy of Arts e Istituto Italo-Latino Americano.
Le novità potrebbero arrivare dalla miriade di altre mostre che fanno da
contorno, nei luoghi più suggestivi di Venezia e con periodi espositivi
differenziati, “La Biennale”.
Gianleonardo Latini |