RITRATTO DI UNA COLLEZIONE
Pannini e la Galleria del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga
Dal 6 marzo al 15 maggio 2005,
Mantova
Palazzo Tè
Orario:
tutti i giorni
dalle 9 alle 18.30
Ingresso:
Informazioni:
Tel. 0376/323266
www.centropalazzote.it
Catalogo
Skira
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IL PITTORE E IL
CARDINALE
Il nome di Giovan Paolo Pannini e del Cardinale Silvio Valenti Gonzaga
evocano nella memoria visiva di chi conosce un po’ di storia dell’arte
l’immagine di un grande quadro che mostra i due uomini sullo sfondo di
una grandiosa galleria architettonica con le pareti costellate di quadri
in numero incredibile. E’ un dipinto, già di proprietà del Cardinale, in
olio su tela di grandi dimensioni (5x2,67) ora presso il Wodswort
Athenaeum Museum of Arts di Hartford negli Stati Uniti ed è il fulcro
sul quale si articola la mostra “Ritratto di una collezione. Pannini e
la Galleria del Cardinale Valenti Gonzaga” che si tiene a Mantova a
Palazzo Tè; unitamente al quadro, per la prima volta esposto in Europa
dopo mezzo secolo, e datato 1749 sono in mostra un suo precedente
bozzetto del 1747 ed una copia del 1761 che permettono di apprezzare
differenze nella composizione e nelle inquadrature. Rappresenta il
Cardinale, con degli uomini riconosciuti per il nipote, il Pannini, un
altro pittore, un nano, alcuni intellettuali, che posa al centro di una
grandiosa costruzione con volte gigantesche e sontuose, con le pareti
coperte di quadri di ogni tipo e dimensione dal pavimento al soffitto;
ad un conteggio i dipinti ritratti risultano 220 di cui 144 “leggibili”
ed una settantina identificati dagli storici dell’arte, non si sa se
ammirare di più la grande perizia tecnica del pittore che è riuscito a
rendere con tale precisione quella che doveva essere una visione onirica
del Cardinale. Questi con decenni di indefesse ricerche era riuscito a
crearsi una collezione di oltre ottocento dipinti di vario genere,
acquisti sul mercato antiquario, scoperta di nuovi talenti, acquisizione
di copie di quadri antichi, incetta di opere di genere, facendo della
sua raccolta e delle sue abitazioni centri culturali della Roma della
metà del ‘700. Silvio Valenti Gonzaga nacque a Mantova nel 1690 da
antica famiglia della piccola nobiltà a cui i Signori della città
permisero di aggiungere al proprio il cognome Gonzaga, entrato nella
vita ecclesiastica iniziò una brillante carriera sotto vari papi fino ad
arrivare nel 1740 alla nomina a Segretario di Stato e nel 1745 a
Camerlengo di papa Benedetto XIV cumulando grande potere ma svolgendo in
modo egregio i suoi compiti. Si distinse in campo culturale proteggendo
Accademie ed intellettuali, fondò la Pinacoteca Capitolina, promulgò un
Editto sulla tutela dei beni artistici, istituì nuove cattedre alla
Sapienza, fu animatore di circoli letterari, aprì l’Accademia del Nudo
per artisti.Di costituzione estremamente florida, nonostante l’ancor
relativamente giovane età, fu nel 1754 vittima di un colpo apoplettico
che lo lasciò paralizzato, continuò tuttavia il suo lavoro fino alla
morte che lo colse nel 1756. Si avvicinò la pittura in giovane età, pur
non avendo tradizioni familiari in merito, e per tutta la vita raccolse
quadri che espose nelle sue varie abitazioni in nessuna delle quali vi
fu mai la celebre Galleria che il Pannini dipinse, fra committente e
artista si creò una affinità intellettuale che giunse a produrre il
famoso quadro quasi un manifesto sognato di quello che il Cardinale
avrebbe desiderato e non realizzò. La sua collezione ebbe una triste
sorte, dopo la sua morte fu in parte venduta sul mercato di Amsterdam
per pagare i debiti, in parte rimase agli eredi fino al 1808 quando il
meglio fu venduto ai Torlonia che a fine ‘800 donarono i quadri allo
Stato che li destinò al Museo di Arte Antica di Palazzo Barberini. La
mostra è suddivisa in più sezioni, la prima offre numerosi ritratti del
Cardinale, di suoi familiari, di Papa Benedetto XIV, la seconda “la
Collezione ritratta” espone quadri dipinti nella “Galleria” del Pannini
identificati e ritrovati, la terza “la Collezione descritta” mostra
dipinti non presenti nel grande quadro ma descritti in un catalogo a
stampa che il Gonzaga si fece predisporre con l’elenco completo delle
sue opere d’arte, una quarta sezione comprende libri della sua ricca
biblioteca confluiti nella Biblioteca Nazionale di Roma. Una mostra
abbastanza curiosa che ruota intorno ad un quadro che è
contemporaneamente una specie di raccolta dei quadri del Cardinale ed
una sorta di proiezione su tela del sogno della sua vita.
Roberto Filippi
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