Imago Urbis
Romae
L'Immagine di Roma in età moderna
Dal 15 febbraio al maggio 2005
Roma
Musei Capitolini
Palazzo Caffarelli Campidoglio
Orario:
tutti i giorni
dalle 9.30 alle 19.30
Ingresso:
Informazioni:
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L’IMMAGINARIO DEL
REALE
“Imago Urbis Romae” è il titolo di una mostra che si tiene ai Musei
Capitolini ed è costituita da un centinaio di opere, alcune delle quali
esposte per la prima volta e provenienti da musei e collezioni italiani
e stranieri. Sono dipinti, incisioni, disegni, acquerelli, acqueforti,
stampe che coprono uno spazio di quasi tre secoli e sono opera di
artisti noti ed ignoti, celebri e anonimi, italiani e stranieri, tutte
accomunate dal fatto di essere immagini della città di Roma, dei suoi
monumenti, delle sue rovine, delle chiese, degli abitanti, dei grandi
spazi agresti entro le mura, del Tevere con le sue rive erbose, i suoi
frequentatori, bagnanti e battellieri, la sua vita attiva. In tutte è
presente quello che i visitatori amavano soprattutto, la luce che
giocava con le colonne e le rovine, creava chiaroscuri sulle facciate
dei palazzi nobiliari, si insinuava nelle strade creando atmosfere
dorate. Le opere esposte raffigurano l’aspetto spettacolare della città,
i suoi luoghi più rappresentativi, quelli che nell’immaginario
collettivo degli stranieri erano le caratteristiche di Roma desiderate e
sognate. La mostra è aperta da due grandi dipinti di Giovanni Paolo
Paninini, conservati nella Coffeé House del Quirinale, che rappresentano
Piazza di Montecavallo, ora del Quirinale, e Piazza Santa Maria
Maggiore, e prosegue articolandosi su sei sezioni in cui le opere sono
suddivise per soggetto prescindendo dalla loro tecnica di esecuzione;
“Roma Moderna” si suddivide in “Grandi Panorami e “Vedute” e comprende
vedute della città di specialisti nel ramo come Israel Silvestre,
Juvarra, Vasi e pittori fiamminghi tra i quali spicca il celebrato Van
Wittel maestro del vedutismo romano; ci sono anche opere ottocentesche
come la serie di undici fogli di Louis Francois Cassas pittore ad
acquarello legato all’Accademia di Francia, vedute dell’Hackert pittore
del re di Napoli, di De Moucheron, di Van Lint, di Jacob Frey. “Roma
Antica” propone i ritratti dei monumenti dell’antica Roma, qui si
sbizzarriscono Canaletto, Bellotto, Clerisseau, Van Bloemen, Ducros,
Granet, fino ad arrivare a metà ottocento con vedute di Ippolito Caffi;
numerosi i “capricci”, immagini di fantasia ottenute assemblando insieme
monumenti veri ma situati in diversi luoghi. Visioni del Tevere appaiono
nella sezione “Tevere e le sue sponde” con opere di de Momper, Moucheron,
Van Wittel a Andrea Locatelli, che ritraggono gustose scene di genere
ambientate sulle sponde del fiume, notissimo il dipinto del Van Wittel
che rappresenta l’abside della Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini
allora a picco sulle acque. L’ultima sezione “San Pietro e il Vaticano”
offre due dipinti, “Piazza San Pietro” del Panini ed un piacevole
inconsueto scorcio delle “Mura Vaticane” di Thomas Jones. Un insieme di
opere, alcune conosciutissime, altre pressoché ignote che mostra mille
aspetti della città da quelli aulici a quelli popolareschi, che descrive
la città nelle sue tante sfaccettature e che soprattutto rende evidente
il grande amore che tutti gli artisti hanno portato alla città, alla sua
atmosfera, alla sua vita. Un amore che è alla base di tante
rappresentazioni, in varie tecniche, di Roma e che ancor oggi ci
permette di riconoscere molti luoghi, conservatisi abbastanza intatti,
di ricostruire quelli scomparsi e di godere di quella atmosfera quasi di
fiaba che tanti artisti seppero interpretare servendosi di una luce
limpida, solare, dorata che sembra carezzare le tante vedute dell’Urbe.
Roberto Filippi
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