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2004

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario

  


Monaci in armi
Gli ordini religiosi militari dai Templari alla Battaglia di Lepanto
Dal 16 dicembre 2004 al 15 aprile 2005

Roma
Museo Nazionale di
Castel Sant’Angelo
Dal 16 2004 al  2005

Orario:
dal martedì alla domenica
dalle ore 9 alle ore 19
lunedì chiuso

Ingresso:
intero euro 7
ridotto euro 

Informazioni:
tel. 06/39967800
24 ore su 24
www.retablo.it


 

 

LA CROCE E LA SPADA – LA SPADA E LA CROCE

Per la nostra moderna sensibilità è un controsenso orrendo ed assurdo, per noi l’uomo di religione deve essere soprattutto uomo di pace ma non è così per tutte le religioni né lo è stato in altri tempi anche per la nostra. Originariamente i cristiani rifiutarono ogni tipo di violenza ma quando dopo Costantino, e soprattutto con Teodosio alla fine del IV secolo, il Cristianesimo divenne religione di stato si trovarono nella condizione di dover combattere contro i barbari invasori ; anche grazie alla dottrina di Sant’Agostino si giunse alla teorizzazione della guerra “giusta” cioè difensiva e permessa anche se poi nel corso dei secoli il concetto divenne molto elastico sino ad arrivare alla definizione di “difesa preventiva”che permette interpretazioni di ogni tipo. Nel turbolento Medio Evo molti ecclesiastici, spesso nella loro qualità di feudatari e di titolari di poteri civili e militari, non furono alieni dalla violenza e dall’impugnare direttamente le armi ma il massimo coinvolgimento dei religiosi nella guerra si ebbe durante e dopo le Crociate con la creazione di Ordini monastico - cavallereschi; questi nacquero in Palestina con lo scopo di assistere i pellegrini e di difenderli dagli Arabi e successivamente, di fase in fase, si giunse ad una stato di guerra permanente tra i Cavalieri e Mussulmani. Guerrieri duri, spietati, fanatici, i Monaci-Guerrieri con la loro intransigenza crearono non pochi problemi ai sovrani cristiani di Terrasanta. Gli Ordini furono principalmente tre: gli Ospitalieri, i Templari, i Teutonici. Il primo “ di San Giovanni in Gerusalemme”, croce bianca in campo rosso, nacque verso il 1100 e si distinse nella lotta contro gli Arabi per quasi un secolo finché, dopo la presa di San Giovanni d’Acri nel 1191, fu espulso dalla Palestina e si insediò a Rodi continuando, per mare, a combattere contro gli islamici; cacciato da Rodi dal Sultano Solimano ebbe in feudo da Carlo V l’isola di Malta, da cui il nome con cui i Cavalieri sono attualmente conosciuti, e ne fece un avamposto cristiano nel Mediterraneo in perpetua lotta con i pirati turchi e nord-africani; partecipò a innumerevoli battaglie navali tra cui quella di Lepanto nel 1571 che segnò l’inizio del declino della potenza turca nei mari. Alla fine del ‘700 Napoleone lo espulse dall’isola e l’Ordine si trasferì a Roma mantenendo un aspetto formalmente militare ma dedicandosi ad opere assistenziali e caritative. L’Ordine dei Cavalieri di Malta ha personalità giuridica internazionale, gode di extraterritorialità, ha rappresentanti diplomatici; attualmente i Cavalieri, detti di giustizia, con voti di povertà,castità, obbedienza e quarti di nobiltà, sono una decina ed anziani, numerosi invece i cavalieri di devozione e di grazia che fanno solo voto di adeguarsi agli ideali di vita cristiana e si dedicano ad opere caritative. L’Ordine dei “Cavalieri del Tempio” più noti come Templari, croce rossa in campo bianco, fu fondato nel 1119 ed ebbe una storia simile ma dopo la sconfitta in Palestina si spostò in Europa e si dette ad attività assistenziali e soprattutto finanziarie dando molto fastidio ai sovrani dell’epoca, in particolare al Re di Francia Filippo il Bello che, ai primi del ‘300, accusò i Cavalieri di empietà, pratiche misteriche e sodomitiche, confiscò il loro patrimonio e fece bruciare il Gran Maestro che sul rogo maledisse Re, Papa e Giudice, tutti e tre morti entro l’anno. Da allora l’Ordine è ufficialmente sciolto ma pare sia risorto in segreto dando vita a sette misteriche, come i Rosacroce, originando la leggenda nera della maledizione dei Templari e facendo la delizia di scrittori e lettori amanti di sensazionalismo e di dietrologia misteriosa. L’Ordine Teutonico, croce nera in campo bianco, nato nel 1190 con il concorso di cavalieri tedeschi, si trasferì ai confini orientali della Germania da dove iniziò campagne di conquista, ed anche di sterminio, in Prussia, Pomerania, Livonia, Lituania, allora abitate da popolazioni pagane; con la giustificazione di convertire i Cavalieri si spinsero sempre più ad oriente finché nel 1242 furono fermati dal principe russo Alexander Nevsky. Si dettero allora ad amministrare le loro terre che popolarono di coloni tedeschi dopo aver quasi annientato gli indigeni. Agli inizi del ‘500 il Gran Maestro Alberto di Brandeburgo, pur essendo un gran dignitario cattolico, sentì in se fremiti protestanti e passò alla Riforma tenendosi tutti i beni dell’Ordine e costituendo la base della potenza degli Hoenzollern. Sparito per secoli l’Ordine è stato ricostituito ai primi del ‘900 con funzioni assistenziali e caritative. Altri Ordini di minori dimensioni e a base nazionale sono stati quelli di Avis,portoghese, di Calatrava e di Cristo, spagnoli, legati alle guerre dei due paesi iberici contro gli islamici ed infine quello dei Cavalieri di Santo Stefano fondato a metà ‘500 dal Granduca di Toscana Cosimo per combattere la pirateria mussulmana nel Tirreno. A Roma c’è un edificio che è simbolo dalla storia militare della città e dello Stato della Chiesa: Castel Sant’Angelo, fortificazione inserita in tutti gli eventi bellici dall’inizio del medioevo alle soglie dell’età moderna. Nelle sue sale la Regione Lazio ha predisposto una mostra, dal titolo “Monaci in armi” che narra la storia degli Ordini monastico-cavallereschi, le loro vicende interne e quelle intrecciate con gli eventi dell’intero Mediterraneo. Sono esposti oltre centocinquanta reperti di vario genere che si riferiscono alla storia degli Ordini, in particolare quello di Malta, tuttora esistente e fiorente, che nelle sue varie sedi possiede un inestimabile patrimonio artistico; alcune opere sono state trasportate da Malta con i mezzi dell’Aeronautica Militare Italiana. Tra quanto esposto si segnala, proveniente dall’Accademia dei Lincei, il codice dei Templari, e poi dipinti di Cavalieri provenienti da vari musei, quadri di battaglie navali, monete, armi di ogni genere tra cui lussuose corazze intarsiate, documenti degli archivi magistrali, libri, bandiere, stampe ed incisioni celebranti le glorie degli Ordini. Una lunga cavalcata, per restare in argomento, su un aspetto, spesso non conosciuto, della vita di organizzazioni religiose e militari che tanto operarono nel medioevo ed anche dopo ed un tentativo riuscito di approfondire le singolari figure dei monaci guerrieri che combatterono per quella che ritenevano la difesa della Fede e l’affermazione del Cristianesimo in un connubio strettissimo di Croce e di Spada con un’ottica che ora ci sembra assurda ma che dobbiamo esaminare e rispettare nella sua dimensione storica. Una riflessione approfondita su un fenomeno che ha costituito insieme una gloria ed una vergogna per la Cristianità.

Roberto Filippi