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oltre l'arte
2004

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario

  


CANALETTO
Il trionfo della veduta

Dal 11 marzo al 19 giugno 2005

Roma
Palazzo Giustiniani
via della Dogana Vecchia 29

Orario:
dalla domenica al mercoledì
dalle 9.30 alle 19.30
dal giovedì al sabato
dalle 9.30 alle 21

Ingresso:
intero Euro 9,00
ridotto Euro 8,00

Tel. 199.112.112
www.canaletto.it

Catalogo:
Silvana Editoriale
 

LE INTRAMONTABILI VEDUTE

Il vedutismo è un genere di pittura che ebbe origine nel XVII secolo nei Paesi Bassi e in Italia ed ebbe il suo massimo sviluppo a Venezia nel secolo successivo. Accanto alla veduta “esatta”, documentaria, di impianto scenografico-prospettico si sviluppò anche la veduta “fantastica” nota anche come “capriccio” nella quale la rappresentazione di luoghi ed edifici reali è sostituita in tutto o in parte dall’invenzione di paesaggi fantastici, di edifici assemblati con parti diverse, di pittoresche inesistenti rovine. Nel ‘700 Roma e Venezia erano mete ambite dei ricchi viaggiatori del Grand Tour, la prima per il suo fascino antiquario, la seconda per il Carnevale e le innumerevoli feste ed occasioni di divertimento; il tramonto di porpora e d’oro della Serenissima fu illustrato da numerosi artisti la cui opera era ricercatissima dai ricchi turisti nord europei che acquistavano quadri per le loro collezioni o come ricordo della città lagunare. Bellotto, Guardi, Ricci, Carlevarijs, Marieschi produssero un gran numero di dipinti ma il più richiesto all’epoca fu Antonio Canal detto il Canaletto.
Nato a Venezia nel 1697 iniziò la sua attività con il padre Bernardo, pittore scenografo,e nel 1719 si recò a Roma dove iniziò a dipingere vedute al naturale ispirandosi al Van Wittel, allora pittore di grande celebrità nell’Urbe, in quadri animati da forti contrasti chiaroscurali che intensificano i rapporti cromatici, successivamente schiarì la sua tavolozza con una osservazione più attenta della luce naturale, con tonalità più luminose ed ombre nette. Tra il 1741 e il 1748 incise una serie di acqueforti commissionate dal console inglese Smith, nel 1746 fu a Londra dove rimase fino al 1753 dipingendo paesaggi caratterizzati da luminosità diffusa e serena e da una inquadratura prospettica ampia e panoramica. Tornò poi a Venezia dove impiantò una bottega che sviluppò un’ampia attività anche se supportata da numerosi allievi e collaboratori. Morì nel 1768 me la sua opera improntò quella di tutti i vedutisti posteriori come il Guardi e l’inglese Constable.
Qualche anno fa il Presidente del Senato Pera aveva prospettato la possibilità di una mostra sul pittore veneziano trovando l’appoggio morale del Ministero e materiale della Fondazione Venezia e della Compagnia San Paolo a cui si sono poi aggiunti sponsor minori; la preparazione scientifica era stata assunta dal Prof. Bettagno, purtroppo mancato in corso d’opera, e dalla sua allieva dott.ssa Kowalzyk e grazie all’impegno di tutte le persone e le istituzioni impegnate si è giunti alla fase conclusiva della preparazione della mostra “Canaletto. Il trionfo della veduta” che si terrà a Roma in Palazzo Giustiniani. Saranno in esposizione una quarantina di quadri ed altrettanti disegni quasi tutti del Canaletto ma anche opere anche di altri vedutisti per un confronto sulle rispettive qualità e capacità di interpretazione del paesaggio. I dipinti appartengono alla fase matura e più interessante dell’artista e provengono da collezioni private e da celebri musei italiani ed esteri, alcune mai esposte in Italia. Una serie di immagini dolci e suggestive dal sapore di fiaba.

Roberto Filippi