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2004

Beni Culturali - Mostre
Beni Culturali - Mostre
Sommario

  


LA ROMA DEL LUCE
Dal 12 novembre 2004 al 13 febbraio 2005

Museo di Roma in Trastevere
piazza S. Egidio 1 b

Orario:
tutti i giorni
dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19.00)
chiuso il lunedì

Ingresso:
intero E 2,60
ridotto E 1,60

Informazione:
tel. 06/5816563





 

 

ALLE ORIGINI DELLA PROPAGANDA

Il titolo della mostra è “La Roma del Luce” ed è facile il gioco di parole con “La Roma del Duce”, in effetti oggetto dell’esposizione sono i filmati girati dall’Istituto Luce durante il Ventennio ed aventi soprattutto lo scopo di celebrare le glorie del Regime ed il suo rapporto privilegiato con la Capitale. Per il Fascismo la propaganda era un’arma utilissima anche perché usata in regime di completo monopolio e fu sfruttata a fondo sia gestendo l’EIAR sia inserendosi nella cinematografia che stava iniziando ad affermarsi; furono fondati Cinecittà, il Centro Sperimentale di Cinematografia, l’Istituto Luce, che dettero un taglio particolare all’informazione e al divertimento a tutto beneficio del Regime. L’Istituto, fondato nel 1924, divenne una colonna portante della propaganda grazie ai documentari che venivano proiettati nei cinema prima degli spettacoli e la voce maschia e vibrante degli annunciatori commentava le conquiste, i trionfi, le opere del Duce e dei suoi.
L’Archivio Storico dell’Istituto contiene oltre 3.500 ore di filmati tra cinegiornali e documentari ed è delle più importanti raccolte mondiali nel periodo tra le due Guerre. In mostra è presente una selezione di una ottantina tra fotografie e filmati del periodo 1926/1943 che danno un interessante spaccato della vita italiana di quegli anni intensi e tormentati.
Scopo della mostra è l’opposto di quello per il quale filmati e foto furono fatti, non si vuole vedere l’aspetto ufficiale e solenne ma quello che si intravede sullo sfondo, la vita quotidiana, i volti dei passanti, gli edifici in corso di demolizione, la povertà di certi quartieri o di certe regioni, la piccola gente nel suo piccolo vivere quotidiano lontano da adunate e parate.
La mostra è articolata i tre sezioni, la prima che copre il periodo 1926/1931, gli anni del muto, la seconda 1932/1943, gli anni del sonoro con il suono originale, la terza con immagini tratte da filmati d’epoca. Altri brevi filmati esaminano vari aspetti della vita sociale delle classi in cui era allora abbastanza rigidamente divisa la società, usi e costumi del vari ceti, la via religiosa, lo svago, lo sport, fino ad arrivare agli anni bui della guerra con il corollario di distruzioni, privazioni, bombardamenti, morte.
Un tuffo nella vita provinciale delle tranquilla Roma degli anni Trenta con una popolazione inferiore al milione di abitanti, poco inquinata, pulita, con scarso traffico e popolata da gente con il sorriso sulle labbra, nonostante le difficoltà della vita, cordiale, pronta ad aiutare il prossimo, educata e disciplinata.
Una specie di sogno in paragone ai tempi odierni gentilmente offerto dall’archivio del Luce.

Roberto Filippi