CASA DI RE
Un secolo di storia alla Reggia di Caserta 1752-1860
Dal 4 dicembre 2004 al 13 marzo 2005
Caserta
Reggia di Caserta
Orario:
tutti giorni
dalle 9 alle 19
lunedì chiuso
Ingresso:
per visitare la Reggia e la mostra: 4,20
+ 1 euro prenotazione obbligatoria + 1 euro materiale didattico
per visitare parco, reggia e mostra: 6,00
+ 1 euro prenotazione obbligatoria + 1 euro materiale didattico
Informazioni:
Tel. 0823/4480840 - 448084 - 462078
www.reggiadicaserta.org
Catalogo:
Skira
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LA VERSAILLES
PARTENOPEA
Come nelle favole si potrebbe cominciare: “c’era una volta”una grande
pianura verde parte coltivata parte coperta di macchie ed acquitrini,
regno dei cacciatori e degli allevatori di bestiame; un giorno passò di
lì un re e decise che in quel luogo sarebbe sorto il suo palazzo, chiamò
un architetto e gli ordinò di iniziare i lavori. Qualche anno dopo nella
pianura sorgeva una sorta di immenso dado che era il palazzo più bello
del mondo. Torniamo alla storia, nel 1752 re Carlo III di Borbone
incaricò il Vanvitelli di costruirgli un palazzo, lontano dalla sua
capitale Napoli, che rivaleggiasse con la Versailles di Luigi XV e
l’artista creò un edificio di altissimo pregio, sontuosamente arredato,
arricchito da numerose opere d’arte, inserito in un parco di grande
suggestione allestito da giardinieri francesi. Carlo III, figlio del Re
di Spagna Filippo V a sua volte nipote di Luigi XIV, ebbe assegnato il
trono di Napoli dopo una serie di guerre che interessarono i primi
decenni del ‘700; fu re intelligente, dinamico, già pervaso da fermenti
illuministici e si dedicò all’ammodernamento del suo regno allora in
grave decadenza dopo oltre due secoli e mezzo di dominio dei viceré
spagnoli. Volle una reggia, non cittadina, all’altezza di Versailles e
chiamò a se, con il benestare del pontefice, Luigi Vanvitelli, uno dei
più quotati architetti italiani, allora impegnato nei lavori della
Basilica di Loreto. Con l’aiuto di numerosi collaboratori il Vanvitelli,
sostituito alla sua morte dal figlio Carlo, creò un grande edificio a
forma quadrangolare con all’interno un corpo a croce che forma quattro
grandi cortili, dall’ingresso uno scalone monumentale permette l’accesso
al piano nobile con sale e saloni splendidamente affrescati e arredati.
Il parco è articolato su ripiani con una serie di fontane con statue e
vasche alimentate da un apposito acquedotto, il tutto circondato da un
verde bellissimo ora un po’ ridotto rispetto alle dimensioni originali e
circondato da un’edilizia scadente che attenua la suggestione
dell’impatto visivo. Una vera “Casa da Re” che una mostra che si tiene
nei locali della Reggia invita a visitare apprezzandone la bellezza e la
storia regale che si estende per un periodo di oltre un secolo, dal 1752
al 1860. Dopo tale data l’edificio decadde, fu spogliato di molti
arredi, in zone non monumentali fu occupato da uffici e scuole come
quella dei Sottufficiali dell’Aeronautica Militare, nel 1943 fu occupato
da truppe alleate, dal dopoguerra è divenuto un museo molto visitato;
d’estate nei giardini si danno spettacoli artistici intramezzati da
giochi di luce.
La mostra è articolata su varie sezioni dall’inizio dei lavori con il
tratteggio della figure dell’architetto e di Carlo III, che non vide la
sua reggia terminata in quanto, per la morte del fratellastro, fu
chiamato al trono di Spagna lasciando il completamento al figlio
Ferdinando. Seguono sezioni che esaminano l’opera di artisti stranieri
che con tanti italiani operarono nella reggia: Hackert, Tischibein, la
Kaufmann; si passa ai primi dell’800 e al regno di Gioacchino Murat e di
Carolina Bonaparte con l’intervento di artisti neoclassici francesi e
poi alla restaurazione e ai regni di Ferdinando I, Francesco I,
Ferdinando II e Francesco II con il quale si chiude la dinastia
borbonica e la vita regale del palazzo. Sono esposte oltre 200 opere
mobili, da aggiungere all’arredo fisso, provenienti da musei e
collezioni e dai depositi della reggia stessa. E’ una mostra di alto
livello che illustra l’edificio più celebre tra le costruzioni
borboniche e che ha raccolto l’intervento delle moderne istituzioni:
Ministero, Regione, Provincia e Comune di Caserta, Seconda Università di
Napoli, la cui non nascosta intenzione non è di render ancor più nota la
Reggia, monumento censito dall’Unesco, quanto di ampliare il flusso
turistico nella città, nella Provincia, nella Regione.
Roberto Filippi
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